Vigili, in 130 pronti alla causa per i soldi

Mercoledì 5 Agosto 2015
Sono 130, sono vigili che hanno deciso di dissotterrare l'ascia di guerra per chiedere i soldi che ritengono spettare loro per aver prestato servizio notturno e festivo in assenza del progetto speciale che lo prevedeva, tra il 18 agosto e il 31 ottobre 2014. Tutto questo, al di fuori del coordinamento delle sigle sindacali, che comunque continuano a contestare al Comune la riduzione dello stipendio, che per i vigili è arrivata a oltre 400 euro mensili. Lo hanno fatto con una richiesta di conciliazione di fronte alla Direzione provinciale del lavoro inviata dagli avvocati Giuliano Marchi e Giada Palladini che, se non sarà esperita approderà direttamente sul tavolo di un giudice del lavoro con la richiesta di corrispondere ai dipendenti le differenze retributive subite nel periodo considerato e nel servizio effettuato quest'anno a ridosso della festa del Redentore.
Tutto parte dalla decisione del commissario Vittorio Zappalorto di sospendere tutti i progetti speciali per ragioni di bilancio. Così, la scorsa estate anche il progetto "Più sicurezza in città", che garantiva un compenso extra ai vigili che lavoravano nei festivi, di notte, in caso di richiamo dalle ferie o dal festivo, fu sospeso, ma gli agenti non furono tolti dalla strada o dai servizi. La sospensione è cessata con la sottoscrizione dell'accordo sindacale del 17 novembre che, ha riattivato il progetto dal 31 ottobre al 6 gennaio.
Successivamente, una modifica al Regolamento di Polizia municipale ha articolato l'attività per turni, facendo di fatto svolgere ai vigili lo stesso lavoro ma senza la retribuzione accessoria garantita dal progetto.
Per questo motivo, i legali, scaduti i termini per aderire al tavolo di conciliazione, si rivolgeranno al Tribunale del Lavoro per chiedere il risarcimento del danno patito in termini di mancato guadagno.
Intanto, ieri la Rsu con una nota congiunta di tutte le sigle sindacali, ha stigmatizzato la condotta del sindaco Luigi Brugnaro. Il motivo è sempre l'attacco nei confronti del segretario del Diccap Luca Lombardo.
«Questi attacchi sulla stampa e sui social network - dicono i rappresentanti - sono diretti a colpire a livello personale i singoli lavoratori, per idebolirne l'immagine di rappresentanti sindacali, in modo ingiustificato. Chiediamo inoltre al sindaco se è vero che egli ha incaricato una persona esterna al Comune di riprendere con una telecamera i dipendenti del Comune presenti tra il pubblico nel Consiglio del 30 luglio. Il rispetto dei dipendenti - concludono - è una condizione necessaria per la ripresa di un corretto e costruttivo dialogo tra le parti».
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