Veritas condannata, Iva da restituire

Mercoledì 4 Marzo 2015
Veritas dovrà restituire qualche milione di euro di Iva versata assieme alla Tia, la tassa di igiene ambientale in vigore fino al 2010. La vicenda non è nuova. Ma deve scrivere ancora molti capitoli visto l'orientamento che sta prendendo la Corte di Cassazione, peraltro annunciato, e che conferma quanto già deciso in sede di Appello dal Tribunale di Venezia. Sono di questi giorni due sentenze a favore di due avvocati veneziani che condannano definitivamente la società multiservizi veneziana. La Suprema corte, in entrambi i casi, a distanza di poche ore, ha dato ragione a chi rappresentava clienti che contestavano il pagamento dell'Iva ed ha respinto il ricorso ai legali di Veritas.
«Per quanto mi riguarda ho seguito circa 300 cause per conto di due grossi clienti come il Concave (Consorzio Alberghiero di Venezia) e Gebis, il gruppo sotto il quale sono associati stabilimenti balneari e campeggi di Chioggia - spiega l'avvocato veneziano Alessandro Tommaseo Ponzetta - La nostra esperienza processuale è che il giudice, sia esso di pace o del Tribunale, ha sempre vagliato la regolarità del comportamento tenuto da Veritas, nell'emissione delle fatture e nel ricevere i pagamenti. Ma ha sempre condannato Veritas per la restituzione dell'Iva. Non ci sono dubbi. Il problema è che Veritas oggi si sta difendendo per irregolarità commesse nel passato perché il Tribunale l'ha sempre condannata per la Tariffa di igiene ambientale che era attiva a Venezia dal 1999 fino al 2010. Non c'entra il fatto che il legislatore abbia cambiato denominazione della tassa. Non esisteva alcuna legge che autorizzava Veritas a quella riscossione che adesso deve restituire». Solo per i clienti dell'avvocato Tommaseo Ponzetta Veritas dovrà sborsare qualche milione di euro.
«Si tratta di un tema particolarmente complesso, sul quale si è registrata difformità di decisioni - ha commentato ieri l'azienda in una nota - Veritas ribadisce che l'Iva è stata incassata per conto dello Stato e che l''azienda (così come tutte quelle del settore) non hanno e non hanno mai avuto la disponibilità di queste somme, che sono state girate all'erario. In presenza di precise disposizioni o indicazioni da parte dello Stato, predisporremo tutti gli atti e le procedure che le autorità preposte indicheranno, per favorire il rimborso dell'Iva».
«Veritas trova sempre giustificazioni quando non esita di usare strumenti per riscuotere somme, a questo punto allo stesso modo dia i soldi indietro - aggiunge Carlo Garofolini, presidente di Adico -. E sarebbe bello che avviasse spontaneamente le restituzioni dei soldi incassati dai cittadini fino al 2010 senza costringerli a ricorrere ai Tribunali».
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