Una Disneyland a Tessera e mano libera sulle bonifiche

Sabato 29 Agosto 2015
Un grande parco a tema, sullo stile di Disneyland o Universal Studios da realizzare a Tessera sui terreni del Quadrante sarà la soluzione dei problemi finanziari del Casinò, porterà migliaia di posti di lavoro e darà finalmente attuazione alla pianificazione urbanistica che il Comune aveva già previsto per i 50 ettari del Quadrante. È l'idea lanciata ieri dal sindaco Luigi Brugnaro che, messa da parte ogni velleità per il nuovo stadio e anche del nuovo casinò, prova ad escogitare una soluzione all'unica area di espansione rimasta sul territorio comunale.
Gli scopi sono spalmare il turismo, di recuperare un zona inutilizzata formata da campi agricoli e portare imprese, lavoro e quindi profitti anche per l'amministrazione comunale. Il Comune ha infatti bisogno di soldi freschi per rilanciare gli investimenti e Brugnaro è convinto che questi soldi possano arrivare solo dallo sviluppo della città.
«Stiamo immaginando - ha detto Brugnaro - di dare un significato a questi terreni facendo un bando internazionale per la ricerca di investitori per la realizzazione di un parco dei divertimenti a tema. Una cosa grande, capace di attirare turismo e realizzare migliaia di posti di lavoro. Ci sarà la possibilità di realizzare all'interno anche due o tre alberghi. Un piano del genere porterebbe valore all'immobiliare del Casinò, che oggi ha molti problemi».
Il parco, se fosse realizzato, sorgerebbe così vicino al terzo aeroporto d'Italia e sarebbe una nuova attrazione per Venezia e per la sua casa da gioco. Questo progetto potrebbe essere il primo affidamento alla costituenda Agenzia per lo sviluppo di Venezia.
Oltre a Tessera, Brugnaro intende portare investimenti al più presto a Porto Marghera, l'ex area industriale più grande d'Italia. «Spero di avere la possibilità di chiedere al Capo dello Stato, quando sarà al Lido - ha precisato - un intervento per favorire le bonifiche. La priorità assoluta è fare uscire l'intera zona dal Sito di interesse nazionale e quindi delle procedure lunghissime in nome di quel falso ambientalismo che ci ha portati ai marginamenti delle rive. E adesso? La terraferma va sotto quando piove perché è stato causato un problema idrogeologico. Chiederò - ha concluso - anche che le opere di mitigazione del Mose, in parte già finanziate, vadano a risolvere queste problematiche, che sono proprie anche di Pellestrina».
Intanto, però, da Marghera continuano a filtrare brutte notizie: la Pilkington ha chiesto un incontro urgente con il Governo e la cosa non promette nulla di buono.
M.F.

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