Tendopoli pronte, si cerca un centro

Venerdì 25 Luglio 2014
Il raggio d'azione sul fronte dell'accoglienza si allarga. La Prefettura di Venezia ha confermato che l'arrivo dei profughi potrebbe avvenire nelle prime tre zone indicate (Ceggia, Meolo, e Trivignano) ma che l'intenzione è quella di aumentare il numero di siti disponibili.
E così, esattamente come avviene nelle altre province del Veneto, in queste ore si stanno facendo dei sopralluoghi, coordinati da tecnici e funzionari, per trovare nuove vie d'uscita e per risolvere gli inevitabili problemi logistici. La preferenza va alle strutture coperte, anche se per allestire una tendopoli bastano appena 8 ore di lavoro.
Dei circa duecento profughi che in queste ore arriveranno in Veneto pare che il tetto fissato per la nostra provincia sia di circa una quarantina di persone (anche se la Prefettura non conferma alcuna cifra e nemmeno il giorno esatto degli arrivi). E per quanto riguarda Ceggia, Meolo e Trivignano l'indicazione, almeno in questa prima fase, è quella di utilizzare solo uno dei tre siti.
Che in questo momento ci sia un po' di incertezza lo conferma anche don Dino Pistolato, responsabile della Caritas. «Sì, anche noi stiamo attendendo qualche indicazione precisa della Prefettura che al momento non è ancora arrivata - assicura Pistolato - noi comunque siamo pronti a dare il nostro contributo. Nella terraferma mestrina possiamo accogliere una decina di persone tra donne e uomini. Dobbiamo essere pronti per il semplice fatto che non appena arriva la segnalazione dobbiamo predisporre la rapida sistemazione degli stranieri». Il calcolo degli spazi dovrà essere fatto anche alla luce delle esigenze effettive, nel senso che anche a livello veneto in alcuni spazi già utilizzati i profughi hanno abbandonato gli edifici liberando così spazio per i nuovi arrivi.
«L'unica vera novità di queste ore è che stiamo effettuando controlli in tutta la Provincia - aggiungono in Prefettura - Stiamo dando la precedenza alle caserme abbandonate e alle strutture ricettive del privato-sociale». Altro aspetto determinate in questa vicenda è quello che riguarda la sicurezza. La Prefettura ieri pomeriggio ha ribadito che i circa 1900 profughi arrivati nella nostra regione negli ultimi mesi non hanno quasi mai creato problemi particolari ai residenti, evidenziando che fino a questo momento la gestione dell'emergenza è avvenuta in modo tutto sommato regolare.
Infine in città, tra i residenti, non mancano le idee originali e curiose per la soluzione del caso. Ieri un lettore ha suggerito di sistemare i profughi assegnati alla nostra provincia direttamente nell'isola di Poveglia sulla quale da tempo si discute in merito alla sua destinazione finale.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci