Due anni di reclusione per un portafoglio sottratto ad una turista la scorsa estate, all'imbarcadero dell'Actv davanti alla stazione ferroviaria.
Il Tribunale di Venezia ha inflitto pene pesanti a due ragazze residenti in un campo nomadi di Milano, Stefani Cizmic, 19 anni, e Misel Hamidovic, 20 anni, riconoscendole responsabili del reato di furto. Entrambe furono arrestate in flagranza il 30 agosto dello scorso anno, a Santa Lucia, ma il giudice, dopo aver convalidato il provvedimento, fu costretto a concedere loro gli arresti domiciliari nel campo nomadi perché entrambe risultavano essere incinte al settimo e ottavo mese di gravidanza. Ieri mattina, davanti al giudice monocratico di Venezia, nessuna delle due si è presentata in aula.
La scorsa estate il fenomeno dei borseggi in laguna ha registrato un'impennata, sia a bordo dei mezzi dell'Actv, sia sugli imbarcaderi affollati di turisti. E, molto spesso, a mettere a segno i furti, approfittando della distrazione dei viaggiatori, estasiati dalla bellezza di Venezia, erano impegnate ragazze incinte, nei confronti delle quali la legge vieta l'emissione di misure di custodia cautelare in carcere.
© riproduzione riservata
Il Tribunale di Venezia ha inflitto pene pesanti a due ragazze residenti in un campo nomadi di Milano, Stefani Cizmic, 19 anni, e Misel Hamidovic, 20 anni, riconoscendole responsabili del reato di furto. Entrambe furono arrestate in flagranza il 30 agosto dello scorso anno, a Santa Lucia, ma il giudice, dopo aver convalidato il provvedimento, fu costretto a concedere loro gli arresti domiciliari nel campo nomadi perché entrambe risultavano essere incinte al settimo e ottavo mese di gravidanza. Ieri mattina, davanti al giudice monocratico di Venezia, nessuna delle due si è presentata in aula.
La scorsa estate il fenomeno dei borseggi in laguna ha registrato un'impennata, sia a bordo dei mezzi dell'Actv, sia sugli imbarcaderi affollati di turisti. E, molto spesso, a mettere a segno i furti, approfittando della distrazione dei viaggiatori, estasiati dalla bellezza di Venezia, erano impegnate ragazze incinte, nei confronti delle quali la legge vieta l'emissione di misure di custodia cautelare in carcere.
© riproduzione riservata