Sgravi, appello al premier

Domenica 19 Aprile 2015
Dietro alle passerelle delle visite ufficiali e ai brindisi per i candidati ci sono interi settori dell'economia il cui destino è appeso a un filo. Un filo che può spezzarsi nel giro di poche settimane e mandare in rovina decine di imprese e migliaia di famiglie se inizieranno i pignoramenti di Equitalia per gli sgravi contributivi da restituire: 30 milioni di euro se riusciranno ad evitare di pagare anche gli interessi e l'aggio, 90 se saranno costretti a pagare tutto.
Gli Industriali veneziani lo ricordano al premier Matteo Renzi con una pagina pubblicata oggi sui principali quotidiani locali. Un messaggio al presidente del Consiglio che alle 12 arriva a Mestre a sostenere i candidati del centrosinistra Felice Casson a sindaco di Venezia e Alessandra Moretti per la Regione del Veneto. Una visita preparata da giorni, con le forze dell'ordine mobilitate; ancora ieri mattina una vasta area attorno al teatro Toniolo, dove avverrà l'incontro, è stata ispezionata dai funzionari della Questura e della Digos in borghese per garantire la sicurezza dell'evento, anche in considerazione del fatto che sono previste manifestazioni di protesta contro il Governo. Un vasto perimetro sarà blindato e presidiato dalle forze dell'ordine.
Confindustria Venezia non ha scelto la strada della protesta ma quella propositiva di una lettera aperta per chiedere a Matteo Renzi un intervento del Governo nei confronti dell'Europa che ha giudicato aiuti indebiti di Stato gli sgravi contributivi che proprio lo Stato italiano concesse alle imprese veneziane negli anni tra il 1995 e il 1997. E non si tratta di andare a chiedere la carità ma un atto di giustizia: «La cosa si può risolvere nell'ottica della nuova governance della Città Metropolitana, che dovrebbe prevedere per Venezia uno status speciale concordato proprio a livello europeo». Il discrimine è proprio questo, la specificità di Venezia: lo Stato all'epoca aveva concesso gli sgravi contributivi alle imprese dei settori pesca, tessile, vetro, manifatture tipiche veneziane, trasporto marittimo di passeggeri e merci, cantieristica navale, alberghiero, persino il Casinò, proprio perché operavano in un ambiente sfavorevole e più costoso.
«La politica deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti dell'Europa, perché non ha avuto a suo tempo la forza di difendere una scelta e una legge dello Stato (quella sugli sgravi) che era giusta e legittima nei confronti del territorio» affermano gli Industriali che si rivolgono anche ai candidati sindaco chiedendo loro «che facciano propria questa battaglia, per il bene della città. La soluzione di questa vicenda deve essere concordata subito con la Commissione Europea per evitare di compromettere la sopravvivenza di un'intera area».
Anche una delegazione della civica "Venezia Domani" di Francesca Zaccariotto consegnerà una lettera al premier denunciando la grave situazione in cui versa il Comune di Venezia e chiedendo un intervento del Governo.
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