Scurati: «Utile per gestire i flussi» Nardi: «Soluzioni più graduali»

Lunedì 14 Dicembre 2015
Su un punto sono d'accordo: Piazza San Marco non può più essere lasciata così. All'indomani del funerale civile a Valeria Solesin, che è diventato anche una sorta di prova generale per la chiusura della Pizza, a chiedere interventi rapidi sono sia Marco Scurati, l'ideatore del San Marco Pass, che Alberto Nardi, il presidente dell'associazione che riunisce i negozianti della Piazza.
Per Scurati la chiusura dell'altro giorno è una conferma che non ci sono ostacoli tecnici a una regolamentazione degli accessi in Piazza. «Lo si fa in giro per il mondo, da San Pietro a Roma a Santa Sofia a Istanbul. Per il Vaticano a gestire il sistema c'è un'azienda veneta che lavora in tutto il mondo». Insomma, la tecnologia può dare una grande mano e il problema tecnico non esiste. Ora, piuttosto c'è un motivo in più per organizzarsi in questo senso, legato alla sicurezza, oltre alla nota questione di un turismo dai numeri insostenibili. «Già nella proposta del San Marco Pass, tra i motivi, avevo indicato quello della sicurezza - sottolinea Scurati -. San Marco è una zona a rischio, simbolo della cristianità. Questa è la direzione in cui si dovrà andare. Spero che il Comune si muova in questo senso al più presto».
Diverso il punto di vista di Nardi: «Prima di arrivare a una soluzione così drastica, come la chiusura della Piazza, credo che il tema del turismo andrebbe affrontato in tutte le sue articolazioni: dai terminal, alla gestione degli spazi...». Ciò premesso anche Nardi chiede un rapido cambio di rotta nella gestione della Piazza. «La sicurezza si vede nei 365 giorni dell'anno. E quello a cui abbiamo assistito in questi mesi ci preoccupa. Se si tollerano 50-60 persone che fanno quello che vogliono in Piazza per tutta l'estate, significa che di sicurezza non si può proprio parlare. Servono ronde costanti delle forze dell'ordine e servizi in borghese, ma finora non si sono visti».
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