Scontro su piano strategico e servizi

Lunedì 14 Dicembre 2015
Si avvicina la "data di scadenza" per approvare il nuovo statuto della Città Metropolitana. C'è tempo fino al 31 dicembre per dire dare il via libera al "libretto d'istruzioni" del nuovo ente locale. E più si avvicina quella data, più cresce la tensione politica dentro il consiglio metropolitano, che in questi giorni sta votando gli articoli dello statuto, che in tutto dovrebbero essere 31. Dopo un inizio tranquillo, con i primi 6 articoli approvati senza troppi patemi, mercoledì i consiglieri si sono dati battaglia sul "nucleo strategico" dello statuto, gli articoli dal 7 al 10.
L'opposizione di centrosinistra (Insieme per la Città Metropolitana) aveva proposto degli emendamenti, che sono stati però bocciati dall'aula, saldamente in mano al blocco fucsia del centrodestra.
«Con la scusa di realizzare uno statuto agile e sintetico - attacca il consigliere d'opposizione Nicola Pellicani - si sta procedendo a passo veloce all'approvazione di uno Statuto degno di una Pro Loco, non di una Città Metropolitana di profilo europeo».
Per Pellicani, il voto contrario sugli emendamenti sarebbe un'occasione persa. «Brugnaro con lo statuto proposto sta tradendo lo spirito metropolitano tanto evocato in campagna elettorale, non ha neppure partecipato alla seduta di ieri affidando la conduzione politica della discussione agli storici oppositori della Città Metropolitana».
Gli emendamenti della discordia riguardavano il Piano strategico, la Pianificazione territoriale e il Governo dei servizi pubblici di interesse generale. Per Pellicani, la maggioranza avrebbe avuto un atteggiamento "conservatore", che rischia di tarpare le ali alla Grande Venezia. Il consigliere di maggioranza Saverio Centenaro respinge però con forza il paragone con la Pro Loco e con un'impostazione senza ambizioni dello statuto metropolitano. «Come maggioranza stiamo procedendo con un esame attento degli emendamenti - spiega Centenaro - che sono presentati da Movimento 5 Stelle e centrosinistra. Con i primi 6 articoli loro non hanno chiesto modifiche e si sono limitati a non partecipare al voto. Questi tre articoli sono centrali, ma noi, ad esempio, non eravamo d'accordo con la proposta del centrosinistra di includere i presidenti delle municipalità di Venezia (tutti, tranne uno, di centrosinistra, ndr) all'interno della conferenza dei sindaci».
Centenaro spiega poi che per quanto riguarda il piano strategico - considerato centrale dalle opposizioni - non è ancora arrivato il tempo per entrare nello specifico, con il rischio, poi, di dover fare modifiche allo statuto. «Non siamo miopi - continua - ma la verità è che alcuni punti per loro fondamentali, per noi possono essere addirittura restrittivi. Noi puntiamo ad una approvazione dello statuto che sia all'unanimità».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci