Rey: «Basta iper in periferia I negozi tornino in centro»

Venerdì 18 Aprile 2014
Il Comune deve adoperarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione per bilanciare il successo clamoroso dei centri commerciali e il momento di difficoltà del commercio al dettaglio. Carla Rey, assessore al Commercio e alle Attività produttive, sostiene questa linea e indica un obiettivo: riportare il commercio nel centro di Mestre. «La normativa che ha consentito lo sviluppo delle grandi strutture di vendita nelle aree periurbane è stata l'errore del passato - sostiene Rey - Allontanare il commercio dal centro storico ha stravolto e impoverito il modello italiano di cittá». A questo si aggiunge la crisi, con la sinfonia di saracinesche abbassate. Il quadro vede innovazione tecnologica e nuova viabilità nella cintura limitrofa al centro urbano e al contempo una visione statica del centro. «La capacitá di reinventarsi, di adattamento, di flessibilitá sono intrinseci nel commercio e vanno messi in atto da subito», è l'esortazione dell'assessore. Ma il commercio non può essere lasciato solo ad affrontare questa fase di trasformazione: «L'amministrazione comunale - spiega - deve individuare politiche di sostegno e stimolo. C'è un tavolo strategico per il commercio di Mestre. Non è piú tempo degli scontri tra le diverse rappresentanze, ma è il momento della sinergia per il bene della cittá e della partnership pubblico-privato. L'obiettivo condiviso da tutti gli operatori deve essere riportare il commercio in centro cittá». In questa direzione, spiega Rey, va la richiesta del Comune di cambiare la normativa di riferimento a cui la Regione ha risposto con la nuova legge sul commercio del 2012. Molte le questioni da affrontare: «A partire dalla semplificazione delle procedure amministrative: pratiche tutte on-line, tempi certi e modulistica omogenea in tutto il Veneto. Poi la riqualificazione del centro storico. La rete commerciale si rivitalizza, ad esempio, se si crea un polo culturale come il Toniolo e il Candiani, se vi è un arredo urbano di qualitá, se vi sono parcheggi e viabilità che facilitino gli accessi al centro, se viene garantita una alta residenzialitá e se si sviluppano mercati rionali di qualitá. In questo modo il disegno di un vero centro cittá riprende finalmente forma». È necessario individuare un nuovo modo di riqualificare l'offerta, «come ad esempio pensare alle attivitá tradizionali in un'ottica di diversificazione merceologica e di servizi di qualitá. La possibilitá data alle librerie di avere all'interno una caffetteria, va in questa direzione. Bisogna studiare ipotesi di calmieramento degli affitti se i proprietari degli immobili continuano ad essere sordi rispetto alle suppliche del commercio che fatica a sopravvivere in centro».
L'assessore invoca un cambio culturale: «Un esempio concreto: la costituzione di un Organismo di Gestione della Pianificazione Integrata, in partnership pubblico-privata, avente come finalitá la rivitalizzazione commerciale del centro di Mestre: con un esperto di distretti commerciali sperimenteremo un nuovo modello commerciale per riqualificare via Piave, uno degli accessi piú importanti al centro di Mestre, partendo dall'utilizzo degli immobili sequestrati alla mafia cinese».
© riproduzione riservata