Questa volta protestano i migranti

Martedì 1 Settembre 2015
CONA - Dalle proteste dei cittadini a quella dei profughi. A Conetta la situazione continua ad essere esplosiva. Sabato la manifestazione del comitato locale a cui ha partecipato anche il sindaco Alberto Panfilio, per protestare contro l'eccessivo numero di migranti (pare 417) che si trovano attualmente all'interno dell'ex base militare. Nemmeno il tempo di archiviare la manifestazione che ieri mattina la piazza si è di nuovo animata e questa volta di profughi che protestavano per le scarse condizioni igienico sanitarie della struttura e per la poca qualità del cibo. Un gruppetto è stato intercettato da una pattuglia della polizia che ha ascoltato le loro lamentele per poi riaccompagnarli all'interno della base. Il tutto senza nessun problema di ordine pubblico. Il primo cittadino Alberto Panfilio continua ad essere preoccupato per la situazione: «Sono molto preoccupato - sottolinea Panfilio - perché per la prima volta sono i profughi a protestare. Ed è possibile che chiedano anche di andarsene dalla base. Questo tipo di situazioni si creano quando riempi un posto di persone fino al limite, ma la responsabilità non è mia. È di chi ha permesso tutto questo». Qualche giorno fa il primo cittadino aveva fatto presente che, all'interno della base, un problema sanitario poteva esserci. «L'Asl dopo un sopralluogo - continua Panfilio - aveva dichiarato ufficialmente che all'interno di quella struttura potevano viverci al massimo 142 persone. Ce ne sono oltre 300, chiaro che le difficoltà dal punto di vista sanitario possono registrarsi». Ieri il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha riconosciuto che a Cona ed Eraclea si è esagerato con il numero di profughi additando di fatto come responsabili quei sindaci che non hanno collaborato costringendo di fatto alcuni Comuni a situazioni di sofferenza. Che ne pensa?
«Questa è la fotografia dell'accaduto - risponde Panfilio - perchè il diniego dei Comuni porta a questo. Ma il discorso è un altro. Non si può comunque sovraccaricare un comune piccolo come il nostro che materialmente e fisicamente non è in grado di accogliere più di tanti profughi. Forse dobbiamo fare gli agenti immobiliari? La verità è che il meccanismo non funziona alla base. Bisogna modificare i criteri» (m.biol.)

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