Qualche fischio per Brugnaro Ma alla fine canta "Bella ciao"

Martedì 4 Agosto 2015
Applaudito, poi contestato, infine timidamente di nuovo applaudito. Così è andata, ieri pomeriggio, la prima partecipazione del sindaco Luigi Brugnaro a fianco dell'Anpi, ieri riunita per celebrare il 71. anniversario dall'eccidio dei sette martiri, sul luogo dove furono fucilati dai nazisti. La manifestazione, seguita da un centinaio di persone, è partita da via Garibaldi verso il monumento alla Partigiana. Qui i discorsi ufficiali, con Lia Finzi, presidente dell'Anpi, a ricordare i nomi e la storia dell'eccidio e a ringraziare il sindaco per la sua presenza. Applausi. Brugnaro inizia il suo intervento e dice: «Mi meraviglio che dopo 70 anni non ci sia ancora pacificazione tra gli attori di quella che fu una vera e propria guerra civile». Partono dal pubblico le urla di disapprovazione verso colui che ha definito "guerra civile" una lotta che il centrosinistra ha sempre voluto essere stata "guerra di liberazione". Una differenza non da poco, che ha fatto interloquire politici, dannare gli storici, spesso passibili di essere tacciati di revisionismo. Coraggio o ingenuità, alla fine Brugnaro ha raccolto altri applausi (anche se più timidi) cantando l'inno d'Italia e "Bella ciao", definendo i valori della Resistenza sempre validi, da cui partire per organizzare il nostro futuro. Il sindaco si è anche soffermato su quella che ha indicato una guerra egualmente cruenta: quella economica dei nostri tempi, capace di non offrire ai giovani le opportunità delle generazioni che li hanno preceduti.
Tullio Cardona

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