Profughi presto da Cona a Cavarzere

Mercoledì 5 Agosto 2015
Il centro di accoglienza di Conetta non sarà chiuso, ma si dovrebbe arrivare a una progressiva diminuzione degli ospiti. Chi sperava in una soluzione netta del problema, molto probabilmente, è rimasto deluso dall'incontro di ieri pomeriggio con il prefetto Domenico Cuttaia, ma i partecipanti hanno dimostrato un cauto ottimismo all'uscita dalla prefettura. A prendervi parte è stata una delegazione di sei conensi, accompagnati dal sindaco Alberto Panfilio. Con loro c'erano una trentina di concittadini, tutti a protestare contro il nuovo utilizzo dell'ex base Nato. A Cuttaia hanno presentato le 600 firme di protesta, raccolte in questi giorni. «Il prefetto ci ha dimostrato una grande disponibilità. Noi gli abbiamo presentato le nostre preoccupazioni e le nostre richieste», ha spiegato Ambra Montecchio, delegata del gruppo. «Ci è stato garantito che il centro sarà decongestionato, visto che si sta lavorando alla preparazione di altri siti per accogliere gli immigrati», ha continuato la donna. Si starebbero allestendo, sul territorio regionale, 700 nuovi posti. Alcuni in alberghi dismessi, altri nelle caserme militari chiuse. Una di queste sarebbe proprio quella in località Cà Bianca, nel Comune di Cavarzere, ai confini con Chioggia. Il sito era stato messo senza successo, all'asta con una base di 535 mila euro. L'area di 127.530 metri quadri comprende 13 fabbricati per un totale di 2.795 metri quadri. La riapertura potrebbe avvenire a giorni. «Il prefetto ha riconosciuto che il numero dei profughi nella base di Cona è in eccesso. E ci ha assicurato che siamo i primi nella lista per la diminuzione delle presenze», ha spiegato la Montecchio. Una data precisa non c'è ancora, per ora Cuttaia ha assicurato che la sorveglianza delle forze dell'ordine non diminuirà, mentre dovrà chiedere alla cooperativa Ecoofficina di implementare il personale dentro il centro, così come chiesto da Panfilio, visto l'aumento dei numeri. Anche ieri sono arrivati nuovi immigrati, l'ultima cifra parlava di 130 unità in una frazione che conta poco meno di 200 abitanti. «Abbiamo dato una mano al prefetto, adesso sia lui ad aiutarci», ha affermato Panfilio.

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