Pellicani: «Ora la città si mobiliti»

Sabato 10 Ottobre 2015
A sollevare il polverone è stato il consigliere comunale Nicola Pellicani (lista Casson), non appena appresa la notizia: «Spero che il sindaco intenda smentire le notizie secondo cui sarebbe pronto a vendere opere d'arte come "Judith II (Salomè)" di Kilmt e un'altra opera altrettanto prestigiosa di Chagall. Il sindaco non può vendere opere che fanno parte di collezioni storiche che rappresentano un patrimonio della città costruito da generazioni di veneziani. È una proposta insensata che comunque non potrà essere fatta, perché fortunatamente non è nelle disponibilità del sindaco prendere una decisione in tale senso, poiché prima deve avere l'autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali. La città si mobiliti per fermare questa proposta scriteriata».
Categorico, per non dire di peggio, Salvatore Settis: «Ipotesi barbariche che non si fanno nemmeno per ridere».
Sconcertato Franco Miracco già assessore alla Cultura a Trieste e un passato da ufficio stampa al Ministero per i Beni culturali. «Una ipotesi a dir poco sciagurata. Non si possono vendere quadri che sono la storia dell'arte mondiale. Mi auguro vivamente che il sindaco Brugnaro ci ripensi».
Il deputato Davide Zoggia è tra coloro che hanno ricevuto il dossier: «Gli abbiamo detto di fare le sue verifiche, ma anche che una vendita di questo tipo, posto che si possa fare, non servirebbe a molto essendo un'entrata eccezionale valida solo per un anno. Questo, al di là del merito che non sto a commentare».
Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini liquida la vicenda così: «Penso sia solo una battuta o più comprensibilmente una mezza minaccia per chiedere più risorse al Governo in vista della presentazione della Legge di stabilità».
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