Nessuno sconto agli ex assessori: «Miopi, avete svenduto i beni»

Lunedì 20 Aprile 2015
MESTRE - Qualcuno in platea avrà pensato: ma ce l'ha con me? Già, perché dal palco del Toniolo, Felice Casson non ha risparmiato sassate per amministratori e "colleghi" di partito che hanno negli ultimi anni avuto in mano la guida politica di Venezia e che ieri erano tutti seduti nelle prime file del teatro, in una sfilata di ex assessori comunali, dirigenti e figure di vertice. Un attacco frontale, quello dell'ex magistrato, che accusa senza mezzi termini i vecchi amministratori di aver messo in pratica un «politica miope» e di aver «svenduto i gioielli di famiglia». Il riferimento è alle operazioni mobiliari e immobiliari che non hanno permesso di mettere in sicurezza il bilancio di Venezia. «In passato - ha ricordato a tutti Casson - si è assistito a una inaccettabile svendita di beni mobiliari e immobiliari. Una svendita dei gioielli di famiglia figlia di una politica miope».
Casson non entra nello specifico, ma è facile immaginare che si riferisca alla vendita di alcune importanti partecipazioni azionarie del Comune e di altri immobili di pregio. Il candidato sindaco del Pd ha poi ricordato la sua opposizione alla vendita del Casinò, anche quella frutto della vecchia amministrazione, con un secco: «Non va svenduto, è stato solo mal gestito». (m.dor.)

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