Molino Stucky, ora spuntano gli arabi

Sabato 5 Settembre 2015
Il progetto è all'orizzonte. Anche perchè potrebbero arrivare soldi freschi freschi. Tanti, tanti petrodollari. Di mezzo c'è nientemeno che l'Hilton Molino Stucky, l'affascinante albergo alla Giudecca che solo recentemente ha ospitato Michelle Obama, la sua famiglia e il suo seguito per il soggiorno veneziano della First Lady americana. Da tempo è noto che l'albergo veneziano non gode proprio di buona salute. Vero è che dietro c'è sempre un grande marchio dell'hotellerie internazionale, ma l'imponenza dell'edificio, le sue caratteristiche un po' lontane del centro città, lo hanno sempre messo un po' in difficoltà.
Ora all'orizzonte potrebbe esserci un gruppo, o più gruppi finanziari del Medio Oriente, in particolare dell'area del Golfo, ad avere qualche interesse sull'edificio. E tutto cio all'indomani di un brusco stop seguito dai mancati accordi della proprietà dell'immobile, l'Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone che ha espresso un netto rifiuto alle richieste di tre fondi immobiliari che fino a poco tempo erano interessati al Molino Stucky. I tre fondi, Apollo, Colony Capital e Oaktree, tutti di natura statunitese, ma in realtà fatti da investitori di tutto il mondo, hanno ottenuto un secco no alle loro richiste.
Morale: tutto è tornato in alto mare salvo poi spuntare, proprio nelle stesse settimane, una sorta di approccio mediorientale... Se dovesse andare in porto questa eventualità potrebbe trattarsi del primo caso di albergo di proprietà di fondi arabi. Una circostanza, ovviamente, tutta da chiarire che probabilmente, se le fonti saranno confermate, potrebbe giungere anche in tempi non proprio ravvicinati. Di certo, comunque, Venezia ancora una volta si dimostra polo di attrazione e di interesse per il mondo arabo, che già in passato ha dimostrato di apprezzare più la città lagunare che Roma o Milano per mettere a segno qualche prestigiosa operazione immobiliare
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