«Mai un problema in campo o fuori Ma Nerio ha tradito la mia fiducia»

Giovedì 24 Aprile 2014
Tramortito da un colpo dal quale sarà difficile sollevarsi. E incazzato, molto, moltissimo, per essere stato tradito da una persona che godeva della piena fiducia non solo sua ma dell'intera società. Fabio Concetti storico presidente dell'Ac Noventa non riesce ancora a credere che, Nerio Corò, da un paio d'anni allenatore della prima squadra sia stato arrestato. «Sequestro di persona, rapina, estorsione, accuse gravissime» ripete quasi in modo meccanico. «Questa mattina (ndr ieri) quando ho portato mia figlia a scuola, che si trova di fronte alla caserma, alcuni genitori mi hanno detto che avevano appena visto uscire Corò scortato e salire su un'auto dei carabinieri. Solo più tardi abbiamo scoperto cosa fosse successo. Non riesco ancora a crederci perché siamo una società seria, non meritiamo una cosa del genere che getta inevitabilmente discredito sul lavoro, sull'impegno, sugli sforzi di tanta brava gente. Lo scriva che non abbiamo neanche un euro di debito, lo scriva». La notizia del coinvolgimento di Corò nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Vicenza sul rapimento lampo e conseguente ricatto di un imprenditore padovano giunge alla vigilia del match point della prossima di campionato, con la Vigor Cintese, che in caso di vittoria regalerebbe ai neroverdi primi in classifica la matematica certezza della promozione.
«Domani sera (ndr. stasera) c'è l'allenamento - continua Concetti - e i ragazzi ormai avranno già saputo dai giornali che il mister è finito in manette. In panchina al suo posto abbiamo già designato Giuliano Andreuzza, direttore tecnico della settore giovanile. Speriamo di riuscire a risollevare il morale che ora è sotto le scarpe». Mr Corò al Noventa è arrivato quando la ferita della retrocessione era ancora aperta e la società aveva deciso di ripartire da zero puntando sugli juniores del vivaio e scommettendo quindi su una compagine totalmente rinnovati. E i risultati non sono mancati. «Un bravo tecnico che però si è trovato una rosa di giocatori coesa e motivata. Mai un problema né in campo né fuori. Solo negli ultimi mesi avevamo notato che il rapporto con gli atleti si stava deteriorando, era come se si fosse lasciato scappare di mano lo spogliatoio, non era più lucido nel castigare o premiare i calciatori. Col senno di poi - commenta amareggiato Concetti - si dà un'altra lettura a questi atteggiamenti». «Una doppia vita, non so darmi altra spiegazione - conclude Concetti - una nei panni dell'allenatore sempre presente ed entusiasta dei successi, l'altra... Spero che la magistratura faccia chiarezza al più presto. Ma certo non sarà più dei nostri. Voglio pensare che abbia sbagliato magari perché in un momento di difficoltà economica, anche se non è una giustificazione. Non mi risulta lavorasse, da noi riceveva un esiguo rimborso spese».
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