«La struttura serve ad altri scopi»

Giovedì 24 Luglio 2014
Il vertice di ieri è stato anche l'occasione per fare chiarezza sulla vicenda di Jesolo. Martedì venivano dati in arrivo nella struttura della Croce rossa 80 profughi, come risposta era stata data una disponibilità per 60 e infine, dopo ore di attesa, nessuno straniero è stato inviato sul litorale.
«La struttura di Jesolo - spiega il prefetto Domenico Cuttaia - è regolata direttamente da una convenzione tra il Governo e la Croce Rossa e di solito procede per l'accoglienza di "dublinanti", cioè profughi rispediti in Italia (dove avevano chiesto asilo) da altri Paesi. Pertanto di solito non la considero».
Martedì si era presentata una situazione in cui c'era una certa disponibilità e pertanto in Prefettura avevano pensato di fare uno strappo alla regola. Poi, invece, stante la non possibilità di insediare 80 persone, si è preferito smistarle in tutto il Veneto, tenendo "buona" la sede di Jesolo eventualmente per la prossima emergenza.
Nessun mistero, dunque, ma solamente una questione di priorità.
Non è escluso che quei posti "vacanti" siano presto occupati dalla prossima ondata di arrivi, dal momento che fino all'approntamento dei centri temporanei di smistamento, la Prefettura dovrà per forza procedere all'assegnazione secondo il criterio - stabilito dal Ministero dell'Interno - della densità demografica delle singole province interessate.
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