La ricetta di Brugnaro per S. Margherita «Telecamere accese giorno e notte»

Sabato 23 Maggio 2015
«La ricetta per riportare la calma notturna in campo Santa Margherita? Mettere in campo le associazioni sportive, il volontariato e i dipendenti comunali per fare una sorveglianza attiva dove c'è il degrado». Non ha dubbi il candidato sindaco Luigi Brugnaro: non basta aumentare la sorveglianza in campo Santa Margherita per rendere normale la vita dei residenti, bisogna aiutare i giovani in difficoltà, «perché - spiega - gli eccessi di questi minorenni sono sintomo di una sofferenza. Questi ragazzi sono probabilmente vittime di bullismo o hanno una difficile situazione familiare».
Giovedì Brugnaro ha incontrato nel punto Comune di campo san Tomà i rappresentanti dei comitati di campo Santa Margherita, San Giacomo, Rialto, Sant'Angelo e via Garibaldi, al termine di un incontro con la cittadinanza, moderato dal candidato Maurizio Crovato. Con lui Manolo Gennari, abitante di campo Santa Margherita che ha riassunto la situazione, insieme al presidente del comitato dei cittadini Nicola Monselesan. «Siamo nell'emergenza dell'emergenza - hanno spiegato -. In campo non ci sono più i ragazzi universitari che chiacchierano fino a notte fonda, ma minorenni che arrivano dall'hinterland per comprare droga. Gli interventi finora effettuati non hanno risolto il problema». «Il disagio nasce dalle nostre famiglie - ha affermato Brugnaro - Il problema va risolto andando in mezzo alla gente, senza paura, ascoltandola con i servizi sociali e chiamando le famiglie dei ragazzini. Partendo dal disagio sociale, bisogna capirne i motivi e trovare la soluzione. Quindi sono necessari una sorveglianza h24 con telecamere, forze dell'ordine in campo ma anche coinvolgere i ragazzi nello sport e nel volontariato, dandogli prospettive lavorative. La città va rilanciata sul piano sociale, economico e sul decoro. E bisogna fare una dissuasione passiva, disturbandoli con la raccolta dei rifiuti e il lavaggio del campo notturni. Ai giovani vanno riservate aree dove possano incontrarsi e fare musica senza disturbare chi di notte vuole dormire, sia in centro storico che in terraferma».
Daniela Ghio

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