Il questore: «Abusivi, servono leggi»

Giovedì 31 Luglio 2014
«Sul commercio abusivo servono nuovi strumenti legislativi. In ogni caso noi abbiamo inciso contro questo fenomeno soprattutto con la revoca dei permessi di soggiorno. Va comunque detto che tanti abusivi sono stranieri che hanno perso un lavoro».
Il questore di Venezia, Vincenzo Roca, ha salutato ieri i suoi più stretti collaboratori in occasione di una cerimonia a Santa Chiara nella quale ha fatto un po' il bilancio della sua attività in città (al suo posto a giorni arriverà Angelo Sanna questore a Vicenza).
In tutto oltre due anni di lavoro nel corso dei quali si è dovuto confrontare con una realtà per certi versi nuova.
«Quando sono arrivato qui - ha spiegato - sapevo che uno dei problemi principali era quello dei furti che rappresentano quasi la metà dei reati. Su questo punto siamo riusciti, grazie al lavoro della Volante, ad individuare molti delinquenti dell'europa dell'est, ma è chiaro che serve un'azione costante sul territorio. L'altro aspetto, per me nuovo, è stato il fatto che in tutta la provincia abbiamo registrato furti di generi alimentari in supermercati da parte di persone che, in poco tempo, avevano pero il lavoro».
Secondo Vincenzo Roca, che ora andrà al dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero, l'ultima sua esperienza di questore è stata anche quella più significativa. «Una conclusione impegnativa - dice - ma sono riuscito a vivere in contatto diretto con il territorio, in molti controlli, anche in via Piave a Mestre, ho voluto vedere di persona quello che accadeva. E poi una città come Venezia ti offre tante sensazioni che devi sapere cogliere. Devo dire che all'inizio ero un po' sospettoso, ma poi mi sono subito trovato bene».
Tra le maxi operazioni spiccano sicuramente gli arresti della nuova Mala del Brenta. «In tanti anni di carriera - precisa Roca - non mi era mai capitato di sequestrare sei kalashnikov. La Squadra mobile ha capito subito che c'era un percorso che riguardava questi soggetti ed è intervenuta in modo davvero tempestivo».
Poi Roca ha voluto ringraziare agenti e suoi collaboratori che in questi anni hanno dato ottimi risultati.
«Mi mancherà il contatto diretto con il personale, con la Questura - ha concluso - anche perchè nel mio lavoro ho sempre pensato al territorio e qui a Venezia ho avuto tanti contatti con la gente. Sono stati due anni vissuti in una realtà comunque difficile. In tutte le scelte c'è sempre stata condivisione con i miei collaboratori, abbiamo sempre lavorato con il massimo del rigore. Il fatto che il dottor Marco Odorisio sia stato promosso a vicario è una sorta di riconoscimento alla forze interne della Questura di Venezia che tanto si sono impegnate per dare risposte concrete al territorio».
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