I primi profughi arrivano nel caos Mestre rispedisce indietro 5 uomini: il centro è per donne e bambini

Mercoledì 30 Luglio 2014
I primi 15 profughi inviati a Venezia, dei 174 destinati al Veneto atterrati ieri a Verona, sono arrivati in serata verso le 21, nel caos più totale. Basti pensare che i 5 che dovevano essere ospitati in via Giovanni XXIII dalla cooperativa "Il Lievito" (affiluata alla Caritas) a Mestre sono giunti scortati dalla polizia, ma sono stati rimandati indietro perché la direttrice del centro non ha potuto ospitarli, dal momento che il centro mestrino è destinato a donne e bambini. «Non posso ricevere 5 uomini», ha detto la direttrice Silvia Tonicello. A quel punto i 5 sono stati riportati a Robegano, in un alloggio di proprietà delle Acli dato in affitto alla cooperativa miranese "Villaggio Globale", per uno "scambio" con donne e bambini. Altri 5 invece sono stati portati a Mira, nel centro Caritas San Raffaele di via della Riscossa.
Un episodio, quello mestrino. che racconta di quanta confusione ci sia nella gestione di questa emergenza. Il gruppo di 15 eritrei era atterrato poco dopo le 16.30, all'aeroporto di Verona, da lì è stato preso in carico ed accompagnato dai tecnici incaricati dalla Prefettura in quelle strutture che anche in passato hanno fornito assistenza. La Prefettura, che ha confermato l'arrivo dei profughi sul territorio della provincia di Venezia, non ha però voluto precisare altri dettagli collegati a questa sistemazione. Probabilmente nei prossimi giorni ci saranno anche altri arrivi.
Cinque dei profughi, come detto, erano attesi in tarda serata a Robegano di Salzano e saranno ospitati in un appartamento di circa 70 metri quadri in via XXV aprile. In paese la voce circola eccome, ma in Comune non vivono proprio serenamente questa vicenda «Abbiamo ricevuto pochissime informazioni. La Prefettura ci ha informato il giorno prima con una nota dell'arrivo di queste persone ma non sappiamo praticamente altro - commenta il sindaco Alessandro Quaresimin - Non siamo contrari all'arrivo dei profughi, il nostro Comune si è sempre speso per l'accoglienza, ma servirebbe maggior chiarezza visto che non sappiamo né quanto tempo rimarranno né tantomeno come saranno gestiti». Effettivamente cambia molto sapere se questa ospitalità riguarda un'emergenza di poche settimane oppure una permanenza di vari mesi. Quaresimin se lo chiede ma non sa darsi una risposta: «Un conto è se si tratta di una breve emergenza abitativa per poi collocare queste persone in strutture più adatte - conclude il sindaco -, se invece si tratterà di un periodo lungo servirà un progetto concordato ed adeguato». I profughi sono stati accolti da un mediatore culturale di origine nigeriana che collabora con «Villaggio Globale», oggi gli operatori della cooperativa definiranno le varie questioni legali ed organizzative.
E intanto a Chioggia "Forza Nuova" sta organizzando un presidio di fronte alla chiesa di Sant'Andrea per sabato 2 agosto, a partire dalle 18, contro i profughi già arrivati nei giorni scorsi in città, nel centro convenzionato della locanda Val d'Ostreghe. A promuovere l'iniziativa sarebbe Andrea Doria, blogger 39enne fondatore del gruppo "Abusi e malcostumi", finito nel maggio scorso agli arresti domiciliari perché trovato con un arsenale d'armi in casa, tra cui una pistola con matricola abrasa. Una manifestazione (pare non ancora autorizzata) contro la quale si è già schierato il Cantiere sociale "ChioggiaLab": «A Chioggia non venga concesso nessuno spazio pubblico a Forza Nuova, né sabato né in alcuno dei giorni a venire. L'amministrazione comunale cittadina prenda una posizione chiara e netta contro questo tipo di manifestazioni».

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