Già pronto il dossier di Fabris «Lunedì sarà consegnato all'Anac»

Sabato 1 Novembre 2014
Il primo segnale all'Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone è arrivato da Venezia ieri mattina: nel canale di Treporti è stata fatta una prova di sollevamento progressivo delle otto paratoie installate sui fondali della bocca di porto per un tratto di 160 metri in attesa della "prova generale" di tutte le dighe mobili contemporaneamente prevista per fine novembre. Il secondo segnale, invece, è arrivato da Roma: il consiglio direttivo del Consorzio Venezia Nuova ha "scartato" all'unanimità l'idea di impugnare la decisione dell'Anac, magari rivolgendosi al Tar, annunciando al contempo non solo l'elaborazione della "memoria scritta" da consegnare a Cantone, ma allo stesso tempo facendo capire che l'unico - attuale - interesse dell'ente concessionario finito ancora una volta nella tempesta, è e rimane quello di completare l'opera.
Di fronte a queste due opzioni, va detto anche che il presidente Mauro Fabris, potrà godere di qualche giorno in più per redigere i propri appunti da consegnare a Cantone "giocando" sui tempi del week-end e della festa di Ognissanti. «In ogni modo - conferma il "numero uno" del Consorzio Venezia Nuova - daremo la nostra massima disponibilità così come abbiamo sempre detto in questi ultimi giorni. Non c'è alcuna volontà di mettersi di traverso, ma solo quello di far presente quanto abbiamo fatto in quest'ultimo anno e mezzo. Quello che a noi interessa è la conclusione dell'operazione Mose».
Così pur approfittando di alcuni giorni in più rispetto al termine stabilito dal decreto legge 90, Fabris conterebbe comunque di consegnare il dossier del Consorzio Venezia Nuova entro domani, al massimo domenica, dimostrando in qualche modo di accelerare anche i tempi di una decisione sul futuro nome del commissario (o dei commissari), che dovrà essere presa dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per competenza territoriale sugli atti legati alla concessione dal Consorzio stipulati nella Capitale.
«Ribadiremo nella nostra nota - conclude Fabris - che abbiamo lavorato con il criterio fondamentale della discontinuità sottolineando una netta separazione tra la gestione del Cvn sotto Giovanni Mazzacurati e quella attuale». Ora non resterà che attendere il verdetto del prefetto di Roma per capire chi "traghetterà" il Consorzio sotto commissariamento. Non è escluso, infatti, che vista la monumentalità dell'opera e gli oneri che circondano la realizzazione del sistema delle dighe mobili non basti un solo commissario, ma che il prefetto Pecoraro in stretto contatto con l'Anac propenda per l'ipotesi di un "triumvirato".

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci