Fondi tornado, non c'è accordo

Mercoledì 5 Agosto 2015
Arrivano a poco meno di 200 mila euro per Comune le donazioni confluite finora nel fondo di solidarietà istituito da Dolo, Mira e Pianiga ma il problema ora è come gestire i soldi, in attesa di ottenere le cifre più importanti dalla Regione e da Roma. Nei tre conti correnti di solidarietà istituiti dai tre comuni colpiti dal tornado dell'8 luglio scorso ci sono moltissimi versamenti da qualche decina di euro, ed altri bonifici più importanti come quello annunciato proprio ieri dai supermercati Alì Aliper che attraverso un'iniziativa con i clienti verseranno 50 mila euro in ciascuno dei tre conti. I sindaci Alberto Polo di Dolo, Alvise Maniero di Mira e Massimo Calzavara di Pianiga hanno tentato di trovare una strada uniforme per elargire i fondi. Denaro, subito disponibile, che certo rappresenta solo un leggero sollievo rispetto agli ingenti danni dal tornado dell'8 luglio, che ammontano a oltre 100 milioni di euro. La bozza di delibera con i criteri di erogazione, per garantire eguaglianza ed equità di trattamento, proposta dal sindaco di Mira non è ancora stata condivisa dai colleghi. «Noi procediamo - annuncia Maniero - voglio consegnare il denaro alle famiglie danneggiate il prima possibile anche se, per la verità, non tutte le schede tecniche per la quantificazione dei danni sono state consegnate agli uffici. Giovedì la conferenza dei capigruppo sancirà la costituzione di un organismo di garanzia e controllo e poi avvieremo l'erogazione». Il fondo, da 200 mila euro, a Mira, dove gli edifici danneggiati sarebbero una settantina, dovrebbe essere ripartito per il 90% ai cittadini miresi che hanno subito danni gravi e per il 10% alle aziende, che probabilmente hanno già una copertura assicurativa.
«Vorremmo che i criteri per l'erogazione del fondo - spiega il sindaco di Dolo Polo - siano i più chiari e condivisibili possibili e anche per questo serve tempo. A Dolo ci sono almeno 140 case più o meno colpite, e un'ottantina di sfollati, non possiamo dare contributi, anche se di solidarietà, a pioggia. Pensiamo di inserire nei criteri di valutazione anche l'Isee, quindi rapportarli al reddito famigliare, e le autocertificazioni. Restano comunque solo dei modesti contributi, rispetto all'entità dei danni. I soldi veri - aggiunge Polo - devono arrivare da Roma e solo attraverso un'azione politica trasversale ed una legge ad hoc per la Riviera del Brenta, come accaduto per il terremoto dell'Emilia, è la strada per ottenerli».
Anche il sindaco di Pianiga procede con cautela. «A Cazzago sono stati colpiti circa 700 edifici in una zona altamente urbanizzata - spiega Calzavara - e stendere il regolamento per l'erogazione dei soldi, in modo oculato, anche se rappresentano solo un minimo sollievo rispetto ai danni effettivi, non è semplice. Tra i criteri per la ripartizione peserà l'Isee, e quindi il reddito famigliare, ma se ci saranno situazioni di particolare gravità vorremmo avere la libertà di intervenire, al di là del reddito, attraverso il monitoraggio dei servizi sociali». In attesa dell'erogazione dei 6 milioni di euro dalla Regione e soprattutto dei fondi dal Governo - ieri sono stati ufficializzati i primi due milioni promessi - anche la distribuzione di 200 mila euro è oggetto di attente valutazioni per garantire equità di trattamento.
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