Controlli più pregnanti all'ingresso dei musei della città,

Lunedì 14 Dicembre 2015
Controlli più pregnanti all'ingresso dei musei della città, anche e soprattutto sulla scia degli atti di terrorismo che continuano ad interessare l'Europa occidentale. Dai prossimi giorni la vigilanza sarà aumentata e sarà possibile che a qualcuno venga chiesto di accomodarsi in una stanza riservata per l'identificazione, soprattutto in caso di volto coperto come per le donne con il niqab (il burqa a Venezia non si è mai visto), il velo che lascia scoperti solo gli occhi. Lo ha annunciato il sindaco Luigi Brugnaro alla presentazione della mostra dedicata al maestro rinascimentale Andrea Schiavone allestita al museo Correr.
«Siamo delle persone pacifiche, ma non arrendevoli - ha detto - e nella nuova lotta al terrorismo oggi c'è la necessità di poter identificare le persone e nessuno dovrà entrare con il volto coperto».
Il piano del Comune prevede un rafforzamento dei controlli agli accessi ai musei anche con la possibilità di identificazione delle persone. Con tutti i crismi, ovviamente, perché è chiaro che si procederà con tutto il rispetto dovuto alle donne e quindi stanzetta riservata e identificazione ad opera di un agente donna.
Pochi giorni fa, proprio dalle colonne del Gazzettino, il procuratore aggiunto Carlo Nordio aveva chiesto al Governo di pensare all'eventualità di vietare il velo islamico sul territorio nazionale. Lunedì, poi, Venezia ospiterà un vertice sulla sicurezza regionale presieduto dal ministro dell'Interno Angelino Alfano.
Un analogo sistema, in linea più generale, potrebbe essere attuato anche in occasione del prossimo Carnevale. Ribadendo l'invito a tutti a recarsi a Venezia per il carnevale in maschera "senza problemi", il sindaco ha detto che potrebbero essere pensate delle misure analoghe, come delle aree separate, per arrivare all'identificazione di alcuni personaggi sospetti.
Il sindaco e il prefetto Domenico Cuttaia hanno insistito molto all'ultimo vertice sulla sicurezza, sulla necessità di controllare meglio e di più le strutture ricettive extralberghiere, che in una città come Venezia sfuggono spesso ad ogni censimento e controllo. Alle attività regolari e censite, se ne aggiungono moltissime che lavorano completamente in nero, come hanno rivelato recenti indagini.
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