Cona, nuovi arrivi all'alba Oggi 300 firme al prefetto

Martedì 4 Agosto 2015
CONA - Erano una ventina gli eritrei, donne e bambini che, ieri mattina all'alba, sono arrivati al centro di accoglienza di Conetta. Ma nell'ex base di lancio ci sono rimasti solo per poco tempo. Verso le 7, alcuni di loro hanno cominciato a suonare ai campanelli delle case, pronunciando una sola parola in italiano: Milano. È questa la meta che volevano raggiungere, forse per ricongiungersi a qualche parente, forse per spostarsi in altri Stati del nord Europa. Una scena che potrebbe definirsi strana, ma non preoccupante in condizioni normali. Però a Conetta la tensione sta salendo, perché il timore è che la situazione sfugga di mano. Subito sono state avvisate le forze dell'ordine che hanno cercato di raggiungere gli eritrei, nel frattempo, scappati tra i campi. I profughi sono stati riportati al centro, ma di loro adesso si sarebbero perse le tracce. Intanto anche ieri gli arrivi sarebbero stati 29. «Ci dicono che non sono pericolosi. Ma non è normale che ci sia gente in giro all'alba che suona alle case. È un segnale che la situazione sta degenerando e non vogliamo essere noi a pagare per questa incapacità di gestione», spiega il sindaco Alberto Panfilio, che sta pensando di istallare, sulla via della frazione, alcuni cartelli stradali che indichino la direzione per Milano. Non è la prima volta infatti che alcuni profughi cercano di raggiungere il capoluogo lombardo. Dalla quarantina di arrivi della settimana scorsa, adesso gli ospiti dell'ex base supera il centinaio, sarebbero infatti 113. «Si fermino prima che sfugga il controllo. Se succederà qualcosa la colpa sarà solo delle istituzioni centrali», afferma il sindaco. Nel piccolo Comune veneziano finora non ci sono stati scontri con la popolazione locale, ma quello che i conensi denunciano è una gestione disorganizzata. «Non sanno più dove metterli, questo sito è l'unico che riceve», continua Panfilio. I numeri aumentano, le informazioni scarseggiano e la cittadinanza protesta. Oggi pomeriggio alle 17 una trentina di cittadini andrà dal prefetto Cuttaia, presentando le circa 300 firme per dire «no» ai profughi. Per domani sera in piazza a Pegolotte è stata organizzata una manifestazione per sostenere il sindaco che, dopo le contestazioni dei cittadini, ha pensato alle dimissioni.
E ieri Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, è stata in visita a Eraclea: ha ascoltato le lamentele dei residenti e visitato l'interno del residence. «Tra le cose che voglio proporre c'è una moratoria per le località turistiche in periodo estivo- ha detto Meloni- per continuare a vivere di turismo nei mesi in cui si riesce a lavorare senza avere scene e situazioni che possono far scappare i turisti e far perdere posti di lavoro. Nessuna regione riesce a governare il fenomeno». L'onorevole ha promesso un'interrogazione parlamentare e la volontà di istituire una commissione d'inchiesta sul business dell'accoglienza.
Filippo Greggio

(ha collaborato Davide De Bortoli)

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