Con un morso stacca un dito al poliziotto

Giovedì 30 Luglio 2015
Si scaglia contro un agente di polizia penitenziaria e gli stacca un dito con un morso, spuntandolo poi a terra. É accaduto ieri nel carcere di Santa Maria Maggiore, quando un detenuto ha aggredito un assistente capo della Polizia penitenziaria. Lo ha preso noto il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria con il suo segretario Donato Capece. L'episodio è avvenuto mentre il poliziotto stava accompagnando all'ufficio Matricola del carcere il detenuto per alcune formalità di rito. Al carcerato, un italiano, era stato detto di attendere un momento, quando improvvisamente è andato in escandescenza. «É stata una scena raccapricciante - ha sottolineato Capece - con il detenuto che ha poi sputato per terra la falange del dito strappato. Al nostro collega va tutta la solidarietà degli agenti. Si tratta di un nuovo episodio che sempre più mette a rischio il lavoro degli agenti. Dal 1. gennaio 2015 sono stati oltre 250 gli agenti aggrediti e feriti nelle carceri del nostro Paese». I medici hanno stilato per l'agente ferito una prognosi di 40 giorni. E proprio l'ispettore capo G.F., protagonista della vicenda racconta: «Sembrava una giornata normale e stavo compiendo il mio lavoro di routine, quando dopo un alterco tra due carcerati che aveva prontamente diviso, sono stato aggredito da uno di questi due uomini. É avvenuto in un battibaleno, tanto che in un primo momento non mi sono accorto del morso. Ho sentito una puntura di spillo alla mano, ma poi mi sono accorto che la falange sanguinava. L'uomo mi ha aveva morso e aveva sputato il pezzetto di dito sul pavimento. Da lì sono stato subito portato in infermeria e poi in ospedale. La falange mi è stata portata da un mio collega, ma purtroppo anche i medici non hanno avuto la possibilità di riattaccarmela». Rincara la dose denunciando tutta una serie di episodi ai danni della Polizia Penitenziaria, il sindacato Uil-Pubblica amministrazione. «In poco più di 15 giorni - denuncia il segretario Umberto Carrano - cinque drammatici episodi: il 13 luglio un detenuto di origine tunisina ha tentato il suicidio appiccando il fuoco alla sua cella e tre agenti sono rimasti intossicati; martedì scorso, c'è stata prima una rissa tra detenuti con un agente colpito, e poi un altro detenuto anch'egli tunisino ha aggredito due agenti a pugni e morsi con agenti costretti ad andare al pronto soccorso. Infine sempre quest'ultimo detenuto, oggi (ieri) ricoverato in Psichiatria a Venezia ha distrutto la camera dell'ospedale colpendo anche gli agenti che lo piantonavano. Infine sempre oggi (ieri) il caso del morso al nostro collega. «Le aggressioni - sottolinea Carrano - sono ormai una preoccupante costante. Per questo non possiamo che ribadire al Provveditore regionale, ma anche al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, l'esigenza e l'opportunità di adottare criteri e adeguati provvedimenti a tutela dell'incolumità fisica degli agenti di polizia penitenziaria».
P.N.D.

© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci