Buco in Comune, ex sindaci "assolti"

Mercoledì 4 Marzo 2015
La domanda è un po' quella che si pongono tutti, all'indomani del discorso dei commissari al teatro Toniolo: ma questi 56 milioni di "buco" da cui partire per formare il bilancio del Comune per l'anno in corso, da dove viene? È un sottoprodotto di una gestione poco oculata delle amministrazioni precedenti oppure l'effetto dello sforamento del patto di stabilità e quindi un dato che non dipende dal passato? In questo caso, come ha spiegato il subcommissario con delega al bilancio, Vito Tatò (foto in alto), il passato ha un ruolo non fondamentale. «Le passate amministrazioni - spiega Tatò - avevano fatto tagli al bilancio e non sono emerse criticità particolari. Più che altro i problemi arrivano nel 2015, dai minori trasferimenti per lo sforamento del Patto di stabilità ma non solo, da nuovi adempimenti e dall'andamento congiunturale ancora negativo che ha ridotto le entrate anche tributarie». I famosi 55 milioni e 800mila euro di cui si parla sono infatti la differenza tra la previsione di bilancio fatta nel luglio dell'anno scorso e le stime fatte a fine febbraio. Ci sono quasi 36 milioni di minori entrate e poco meno di 20 milioni di maggiori spese.
BILANCIO PLURIENNALE - Ogni anno gli enti locali sono tenuti a scrivere il bilancio di previsione anche per i due esercizi successivi. Le previsioni devono essere aggiornate di anno in anno e gli importi, ovviamente, non sono buttati là solo per adempiere ad un obbligo, ma rispecchiano la realtà dell'ente. Lo scostamento di 55milioni e 800 è rispetto a queste previsioni ed è "aggredibile" come ha detto Tatò, cioè non è un dato definitivo.
MINORI ENTRATE - La Legge di stabilità 2015 ha stabilito una riduzione dei trasferimento ai Comuni per un miliardo e 200mila. A Ca' Farsetti dovrebbero arrivare 17milioni e 700mila euro in meno, ma la cifra potrebbe essere rivista. I 18 milioni 631mila sono invece un dato esatto come la sanzione per lo sforamento del patto 2014. Le entrate da tasse sono state riviste al ribasso e così le entrate dal Casinò.
MAGGIORI SPESE - Il Casinò avrà bisogno di risorse aggiuntive per mantenere l'equilibrio di bilancio. Si parla di poco meno di tre milioni. C'è poi da aggiungere la quota annuale al fondo rischi su crediti, previsto da quest'anno per legge: qui la quota è di 3 milioni 735 mila euro. Tre milioni in più per le rate dei mutui? Eppure il Comune non contrae più debiti da anni. «Il problema - spiega Tatò - è che nel bilancio pluriennale si prevedeva un certo numero di alienazioni immobiliari e quindi la cancellazione delle relative rate di mutuo». Le alienazioni non ci sono state e l'importo cancellato lo scorso luglio rientra dalla finestra. Infine, una lunghissima lista di altre maggiori spese per nove milioni e mezzo.
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