Bettin: «I cittadini segnalino, ma servono anche le telecamere»

Lunedì 14 Dicembre 2015
«Sia che spari nel mucchio con blitz e retate a spot, sia che tendi la mano amichevolmente senza distinguere tra "buoni" e "cattivi", sbagli comunque».
Gianfranco Bettin, sociologo e politico, vede nei tagli praticati dall'ex commissario Zappalorto una delle cause principali della diffusione del degrado, e nella mancanza di un coordinamento degli interventi il suo protrarsi e ingigantirsi, e il diffondersi della sensazione che non ci sia rimedio. «Il ruolo dei cittadini è importantissimo: possono segnalare, denunciare e anche mobilitarsi con iniziative che vivificano il quartiere ma tutto questo da solo non basta».
Servono, allora, le forze dell'ordine che, però, hanno pochi uomini e mezzi. «Perciò è necessario un intervento integrato di forze dell'ordine, operatori sociali e operatori ambientali cioè Veritas, anche se i tagli ai finanziamenti li hanno indeboliti».
Dunque siamo al punto di partenza. «No, perché con azioni integrate e tempestive si risparmia e si fa capire che chi produce degrado non la passerà liscia e, se lo rifarà, verrà preso di nuovo. Inoltre si dà sicurezza alle persone normali che altrimenti non frequenteranno più aree verdi, strade, piazze e lasceranno il posto agli sbandati che, allora, non solo si sentiranno liberi di lordare gli spazi pubblici ma anche di insidiare e scippare le persone».
E le telecamere che tanti chiedono? «Sono utili sia a Venezia sia a Mestre, meglio se collegate a una centrale unica. Non tanto per i vandali, che se ne fregano anche di fare 20 giorni di galera, ma per chi abbandona interi appartamenti ristrutturati in strada. E anche per chi fa commerci illegali, come gli spacciatori cui interessa non essere visti, e per loro le telecamere diventano un freno o comunque un ostacolo». (e.t.)
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