«Venezia ora diventi ponte tra le rive del Mediterraneo»

Mercoledì 25 Novembre 2015
É il destino di questa città. Essere ponte, costruire il dialogo, essere sospesa a metà strada tra Oriente e Occidente. E da qui, davanti al feretro di Valeria Solesin assassinata in un attentato islamista a Parigi, nasce una Venezia che vuole guardare al Bacino del Mediterraneo e ai popoli che vivono in quest'area. Ed è stato, davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e alla moglie del premier, Agnese Renzi; davanti ai rappresentanti della comunità cattolica, ebraica e musulmana, e a 5mila presenti, che Venezia, nel ricordo della giovane ricercatrice scomparsa, ha deciso di lanciare la propria sfida. E lo ha fatto, in modo sobrio e commovente, celebrando la memoria di Valeria, ma allo stesso tempo raggiungendo con il primato della compostezza espressa dalla famiglia, anche un dato simboloco. Sotto più aspetti: le note dell'Inno di Mameli seguite a quella della Marsigliese (che può aver fatto andare qualcosa di traverso ai venetisti), ma soprattutto offrendo una comunanza di idee e di pensiero. Abituati come siamo agli atti e alle preghiere cristiane nella Piazza che porta il nome del Patrono, San Marco, qui - per la prima volta - ieri è stata pronunciata l'invocazione di benedizione nel nome di Allah e qui è risuonato - sempre per la prima volta - il Salmo 120 che ricorda il Signore custode d'Israele.
Ed è stata qui la forza non solo della cerimonia civile voluta dalla famiglia Solesin nel cuore antico di Venezia, ma è e vuole essere il messaggio che la città intende dare al mondo. E si è fatto interprete di questo ànelito, il sindaco Luigi Brugnaro che, con voce commossa, ha ricordato Valeria Solesin rilanciando le idee di una Venezia aperta al mondo.
«É con questo spirito - ha detto il primo cittadino davanti al Capo dello Stato e alle autorità presenti - che il consiglio comunale ha approvato una mozione dal titolo "nè con rabbia nè con paura, ma per un ponte di pace" con l'obiettivo di promuovere qui a Venezia un dibattito diplomatico internazionale dedicato alla pace nel Mediterraneo». E qui il sindaco ha voluto ricordare il ruolo, non solo geografico di Venezia, sottolineando il legame tra Europa occidentale, Balcani, Nord Africa, Medio e Estremo Oriente. «Nessun Paese più dell'Italia può definirsi "mediterraneo" e nessuna città più di Venezia, si è affermata come centro di prima grandezza. Venezia crocevia da sempre di etnie, religioni diverse saprà trarre forza da questo grande dolore. Dimostreremo di essere uniti contro odio e terrore».
Ma non è mancato un punto critico rivolto all'Unione Europea. «La vera sfida - ha concluso - è un'Europa unita e forte che sia in grado di difendere i nostri valori. Oggi quest'Europa manca ancora. Dov'è l'Europa? Costruiamola insieme». Parole forti, ma che hanno voluto sottolineare il dolore di una città. E in questo senso va anche il messaggio del Presidente francese Francois Hollande che ha voluto condividere il dolore d'Oltralpe con l'unica vittima italiana degli attentati di Parigi. E più ancora il ministro della Difesa, Roberta Pinotti che sottolineando la "forza, l'amore, la civiltà, la compostezza della famiglia Solesin" ha voluto ricordare come Valeria "mancherà molto al nostro Paese». E proprio quando un raggio di sole ha baciato la bara della giovane, è toccato ai gondolieri caricarsela sulle spalle fino al Molo per l'ultimo viaggio verso San Michele per una cerimonia di tumulazione strettamente privata per l'ultimo straziante addio da parte della famiglia.
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