«Ci fece riflettere sul nostro ruolo»

Martedì 24 Novembre 2015
«Una ragazza molto disposta ad ascoltare, poco invadente ma tanto aperta al mondo e alle sue sfaccettature». Elisabetta è una mamma di due bambine. Abita a Napoli e due anni fa ha conosciuto Valeria Solesin durante un suo viaggio di ricerca nella città partenopea, scelta con Firenze e Venezia, per intervistare alcuni genitori disposti a raccontare la loro storia familiare in modo da fare una comparazione tra Francia e Italia su desiderio dei figli, maternità e conciliazione tra lavoro e famiglia. «Quando lessi, con altre mamme, la sua mail sul blog "Napoli per bambini" provai subito una certa simpatia per Valeria - racconta Elisabetta - Ero felice che ci avesse contattato per la sua ricerca perché anche io avevo compiuto il suo percorso di studi ed avevo fatto il dottorato a Parigi. Ricordo molto bene quella giornata, era il dicembre 2013. Lei venne a casa mia, incontrò me, mio marito e la mia primogenita che allora aveva un anno e mezzo. Un pomeriggio trascorso a parlare non solo del tema della ricerca ma anche di Parigi, della differenza tra il fare ricerca in Italia e in Francia, della gestione familiare e del ruolo di madre e padre».
Di Valeria che ricordo le resta? «Una ragazza molto determinata, con nessun problema di relazionarsi, anzi, ha saputo subito creare un feeling perfetto grazie alla sua grande disponibilità, apertura, ma anche conoscenza. Quando ho visto la sua faccia al telegiornale mi è venuto un colpo al cuore. Una notizia agghiacciante che ha colpito tutte le mamme del nostro blog che l'avevano conosciuta. Ci è sembrato fosse morta una di noi, una come noi».
Il blog Napoli per bambini nei giorni scorsi ha dedicato un post a Valeria con le testimonianze di altre mamme che l'avevano conosciuta quel giorno. «Poche domande e una gran voglia di ascoltare - scrive Alessandra -. Ci diede la possibilità di fermarci e riflettere su di noi, con una delicatezza straordinaria. La ricordiamo con affetto e gratitudine, pur sapendo che nessun ricordo e nessuna parola in questo momento possono alleviare il dolore dei suoi cari e dare un senso a quanto accaduto».
Raffaele Rosa

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