Agguati agli anziani, ora è psicosi

Domenica 29 Marzo 2015
Via Aleardi a Mestre. Via Frassinelli a Maerne di Martellago: due ultra settantenni, pestate a sangue nelle proprie abitazioni da ladri feroci che si trasformano in rapinatori spietati. Ormai è psicosi. Due brutali aggressioni fra le mura domestiche ai danni di anziane a distanza di pochi giorni lasciano il segno, non solo nelle vittime, derubate per sempre della serenità, ma anche nell'opinione pubblica. Rincuora il fatto che i carabinieri della compagnia cittadina e del Nucleo investigativo provinciale stanno braccando gli autori di questi odiosi assalti: una caccia senza quartiere perché l'unica risposta possibile di fronte a questi raid è "arrestare queste belve". Cecilia Zaccello, 85 anni, è stata dimessa dal reparto di terapia intensiva dopo tre giorni: ma è ancora ricoverata all'Angelo. Il delinquente che l'ha sorpresa all'ingresso dell'appartamento al quarto piano di una palazzina in pieno centro all'ora di pranzo, l'ha massacrata: costole fratturate fino a provocarle un versamento polmonare, mandibola rotta così come le dita della mano sulle quali indossava gli anelli che le ha rubato. Quando potrà lasciare l'Angelo non rientrerà più a casa: «No, in quel posto non metterà più piede. Ogni volta che chiude gli occhi rivede quel bastardo che infierisce nonostante lo supplicasse di smettere. No la mamma non starà più da sola» dice uno dei figli, Moreno Semenzato residente a Vigonovo, che ha deciso di divulgare le foto choccanti della madre per far capire alla gente con quanta violenza e brutalità sia stata picchiata. Lo stesso incubo lo ha vissuto anche Gina Favaro, di 14 anni più giovane, in balia del suo aguzzino nella notte tra giovedì e venerdì: con un complice era entrato nella villetta di Maerne di Martellago, per mettere a segno l'ennesima razzia, incurante del fatto che all'interno ci fosse qualcuno o meno, dimostrando tutta l'arroganza e la sfrontatezza di questi predoni pronti a persino a trovarsi a tu per tu con gli inquilini. Quando ha visto quella donna indifesa, incapace di nuocere a una mosca, l'ha assalita a calci e pugni. Per lei 10 giorni di prognosi, ma la ferita profonda, quella dell'anima, è insanabile: «Non ha avuto il coraggio di tornare lì a dormire» dicono i congiunti. In questo modo i luoghi che per antonomasia dovrebbero essere i più sicuri, stanno diventando quelli più a rischio, rifugi che si rivelano trappole. E a volte il bandito ha lo sguardo di un ragazzo appena ventenne di Spinea catturato subito dopo dalla polizia grazie all'intervento di alcuni calciatori che si stavano allenando nelle vicinanze. Ne sa qualcosa Gemma Mezzalira, che di anni ne ha 90, che lo scorso febbraio alla Gazzera, è stata scaraventata a terra da uno scippatore che le ha strappato la borsa mentre stava infilando le chiavi nella serratura di casa, riportando un trauma cranico e una microfrattura del bacino: un mese immobile tra letto e poltrona.
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