«Lotta all'abusivismo e tutela dei negozi di vicinato»

Martedì 26 Maggio 2015
A sei giorni dalle elezioni tocca alla Confcommercio convocare i candidati sindaco e presentare le proposte per la città. Difficile riassumere problematiche così varie che vanno dalla portualità e il turismo fino al caos di plateatici, agibilità e abusivismo in centro storico, a quelle della sicurezza e della tutela dei negozi di vicinato in terraferma. Temi che, in qualche modo, nella discussione sono stati affrontati con quattro concetti chiave: semplificazione, riqualificazione urbana, sicurezza e Città metropolitana. A presentare il programma per il terziario di mercato è i presidenti della Confcommercio Veneto Massimo Zanon, dell'Ascom Marghera Stefano Montesco, dell'associazione pubblici esercizi di Venezia Elio Dazzo, di Federagenti Veneto Alessandro Santi e il vicedirettore di Confcommercio Venezia Francesco Antonich. La Confcommercio veneziana chiede al futuro sindaco di tutelare i negozi di vicinato dall'abusivismo e i centri commerciali, di semplificare la burocrazia e di sostenere la portualità, definendo una zona franca doganale. Qualche scintilla tra i candidati, e in particolare tra Luigi Brugnaro e Massimo Venturini, che fa le veci di Felice Casson. «Zappalorto ha fatto un accordo con Marchi? - dice Brugnaro -. Ma dobbiamo smetterla di dire sempre no. Piuttosto se diventerò sindaco bloccherò il progetto di via Ulloa». «Quello di via Ulloa non è progetto del Comune - ribatte Venturini -. È previsto in una legge regionale alla quale sia io che Casson siamo contrari». Per Giampietro Pizzo «è necessario lavorare sulla semplificazione burocratica e sull'efficienza dei servizi pubblici». Secondo Gian Angelo Bellati, invece, «per il rilancio del commercio la sicurezza è imprescindibile, soprattutto in terraferma». Davide Scano accoglie l'appello e lo rilancia alle categorie: «Volete uno sviluppo sostenibile? È un mio tema. Ma vi chiedo coerenza, allora basta anche col Quadrante di Tessera». Camilla Seibezzi propone il «marchio di qualità»: «Agevolazioni fiscali ai negozi che propongono il 70% di made in Italy o prodotti a km 0». E Francesca Zaccariotto tira in ballo la Città metropolitana: «È urgente accelerare il dialogo con la Regione sulle deleghe».
M.Fus.

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