«Era una regata come tante. Era la prima prova del Campionato del Polo nautico. Siamo partiti senza troppi problemi, ma poi la situazione è cambiata improvvisamente. Vedevamo il cielo scuro, quasi viola verso Murano, ma non pensavamo che la situazione degenerasse in un batter d'occhio». Matteo Brunato è il responsabile settore Derive del Circolo Casanova di Mestre. É uno dei protagonisti della sfortunata regata che si è conclusa con sei imbarcazioni scuffiate e rovesciate dal vento. «Ci eravamo preoccupati delle condizioni del tempo - dice - ma non pensavamo in un cambiamento così radicale, Il campo di gara era quello tradizionale tra l'isola di San Secondo e quella di Campalto, proprio nel tratto di laguna che si affaccia su Punta San Giuliano e arriva all'ex Macello. Ad un certo punto ci siamo resi conto che la situazione meteorologica stava cambiando e improvvisamente alcuni di noi sono finiti in acqua. Per fortuna eravamo organizzati, come accade sempre in caso di regata, e abbiamo recuperato subito la situazione andando a raccogliere tutti i partecipanti finiti in ammollo». E anche il presidente del Circolo Casanova, Marco Dalba, è stato uno dei protagonisti della vicenda. «É stato tutto molto improvviso - ricorda - Saranno stati si e no, due/tre minuti, ma il vento ha iniziato ad essere sempre più forte. E immancabilmente sono arrivate le scuffiate. Abbiamo avuto modo di mettere subito in salvo i partecipanti caduti in acqua, mentre molto rapidamente sono arrivati i soccorsi. E tutti sono stati portati a Punta San Giuliano. Nessun ferito per fortuna». Nel frattempo, per tutti i protagonisti dell'episodio, un bel thè caldo per rinfrancarsi dopo il bagno in laguna mentre i Vigili del fuoco, grazie alla loro esperienza, riportavano le barche capovolte in condizioni di riprendere la navigazione fino ad un attracco certo come quello degli approdi di Punta San Giuliano.
P.N.D.
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