Truffa delle multe, il poliziotto torna libero

Mercoledì 22 Ottobre 2014
Truffa delle multe, il poliziotto torna libero
L'agente della Polizia stradale di Palmanova Marco Pigo, 50 anni di Grado, accusato di truffa aggravata e continuata per la "cresta" sulle multe, non è più agli arresti domiciliari.
Da ieri, a due mesi esatti dal suo arresto eseguito il 21 agosto dai colleghi della Stradale di Gorizia e della Mobile di Udine che lo hanno ristretto al domicilio, è di nuovo un uomo libero. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Trieste cui si era rivolto l'avvocato Enrica Lucchin, contro il provvedimento con cui, il 16 settembre, il gip del tribunale di Udine aveva respinto la sua seconda richiesta di revoca di misura, dopo quella presentata già in sede di interrogatorio di garanzia. Il gip aveva motivato il diniego ritenendo aumentate le esigenze cautelari. Mentre per il Riesame, che ha accolto i rilievi della difesa, non sussiste alcuna esigenza cautelare. Non si è mai parlato di pericolo di fuga e per il Tribunale della Libertà sono analogamente insussistenti i pericoli di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato.
Pigo è tuttora sospeso dal servizio. Nel frattempo si sono chiuse anche le indagini. Il Procuratore capo facente funzioni Raffaele Tito ha chiesto il giudizio immediato per il poliziotto. Secondo l'accusa, Pigo accertava e contestava un illecito amministrativo previsto dal codice della strada. Redigeva un corretto verbale dell'infrazione, ma poi riusciva a trarre in inganno i conducenti, cittadini stranieri al volante di furgoni dell'Est Europa, facendosi consegnare in contanti una somma maggiore rispetto a quella dovuta. In questo modo sarebbe riuscito a intascare circa 1.700 euro nell'arco di poco più di tre mesi.
Ricevuta la notifica del giudizio immediato, la difesa di Pigo ha già avanzato istanza di patteggiamento della pena. L'avvocato Lucchin ha chiesto un patteggiamento a 10 mesi, pena sospesa, con l'attenuante del danno risarcito. La difesa si è premurata di trovare gli indirizzi dei danneggiati a cui restituire l'indebito percepito e punta a risarcire il danno d'immagine anche alla Polizia di Stato. In subordine, la difesa ha chiesto anche l'ammissione al rito abbreviato. Ora sarà il gup a dover fissare la data dell'udienza.
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