Tra i fermati anche un quindicenne: l'erba nello zaino di scuola

Mercoledì 16 Aprile 2014
TOLMEZZO - Era il 2007 quando per la prima volta in Carnia, e a Tolmezzo in particolare, l'opinione pubblica fece i conti con lo spaccio di stupefacenti tra minori. In quella circostanza sei ragazzi tra i 16 e i 17 anni finirono agli arresti domiciliari, ci furono sequestri di hascisc e marijuana, segnalazioni di assuntori e tante polemiche, il tutto originato dall'episodio di un ragazzo che si era sentito male dopo aver fumato uno spinello.
I controlli in questi anni da parte delle forze dell'ordine si sono sempre mantenuti costanti, fino al maggio scorso quando sono riemersi i sentori di una nuova rete di consumo di droghe, non più tra i giovani di famiglie "in vista" ma tra ragazzini figli di operai e impiegati. Ecco il via ad una discreta ma continuativa attività di monitoraggio.
Il primo ad essere colto in flagrante, con un blitz effettuato durante una corsa dei pullman di linea, è stato un giovane del Tolmezzino di 17 anni trovato in possesso di una borsa contenente marijuana in involucri e bilancini. A seguire quindi si è iniziata a ricostruire la rete e i volumi del traffico, sempre in crescendo sull'asse Udine-Tolmezzo. Lo spacciatore di fiducia era un colombiano di 21 anni che aveva come punto d'appoggio Borgo Stazione nel capoluogo friulano. A seguire, pochi giorni più tardi, altri tre ragazzini 17enni sono stati fermati nei pressi di Portis di Venzone, e anche qui sono state sequestrate diverse quantità di marijuana, risalendo poi ad un altro spacciatore con base a Udine, un africano di 24 anni. Arriva l'estate, gli studenti vanno in vacanza, tutto sembra rientrare nella normalità, poi a dicembre il nuovo picco. Stavolta ad essere fermato dai carabinieri è un giovane di appena 15 anni, che frequenta le scuole medie. Diversi i grammi che gli sono stato trovati nello zaino. Convalidato l'arresto, il ragazzino è stato affidato in comunità.
Il fronte investigativo si allarga, anche grazie alle confidenze raccolte, e coinvolge gli assi Tolmezzo-Villa Santina-Preone con deviazioni verso Moggio Udinese, Tarvisio e Gemona. Si arriva a gennaio e i militari del Norm compiono un'altra perquisizione all'interno di una autocorriera, fermando altri tre studenti e recuperando altre decine di grammi di stupefacenti e spinelli già confezionati. Grazie all'ausilio di pedinamenti, video, foto, conversazioni telefoniche arriva la svolta che porta a circoscrivere lo "zoccolo duro" dei giovani indagati, i quali avevano come punto di riferimento ancora una volta la stazione dei treni di Udine.
D.Z.

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