Sequestrato e rapinato, condannati a sei anni

Mercoledì 22 Ottobre 2014
UDINE - Sei anni di reclusione e 2.500 euro di multa. È la condanna pronunciata ieri dal Tribunale di Udine nei confronti di una coppia di rumeni, Vasile Nicolae Tomoroga, 40 anni, e Daniela Sonia Hiristea, 35, accusati di aver rapinato e sequestrato un camionista Paolo Tondo di Codroipo, l'8 aprile 2011, a Camino al Tagliamento.
Quel giorno il camionista, 39 anni, di Codroipo, dipendente di una ditta che trasportava generi alimentari, aveva fermato la marcia del suo autocarro per prestare soccorso a una donna, ferma a bordo strada, che simulava una richiesta di aiuto. Una volta sceso dal mezzo, però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Udine e dal pm Viviana Del Tedesco, il camionista era stato aggredito alle spalle dal complice, con uno storditore elettrico. Bendato e legato con del nastro da pacchi, l'uomo era stato fatto salire nella cella frigorifera del mezzo, dove era stato rinchiuso per circa tre ore.
Nel tragitto fino a Cà Savio, in provincia di Venezia, dove la coppia aveva abbandonato il mezzo e liberato la vittima, erano state fatte delle soste intermedie durante le quali i rapinatori avevano scaricato la merce - si trattava di generi alimentari - impossessandosi anche di altri oggetti, tra cui un Blackberry, un navigatore, 25 euro in contanti e un carrello manuale, conservati sul camion. Una volta libera, la vittima si era recata alla più vicina stazione dei carabinieri per sporgere denuncia e raccontare la disavventura subita. I militari dell'Arma erano risaliti alla coppia grazie alla targa di un'auto utilizzata per compiere la rapina, riconducibile alla donna rumena, compagna di un collega di lavoro del rapinato.
La coppia era stata quindi accusata di rapina e sequestro di persona. Reati a cui nel corso del dibattimento si è aggiunta anche la contestazione delle ipotesi di lesioni. Per cui al termine del dibattimento, ieri, il pm Annunziata Puglia ha chiesto una condanna a 6 anni di reclusione e 4 mila euro di multa. I difensori d'ufficio dei due imputati, gli avvocati Sara Peresson e Mery Mete, avevano invocato invece l'assoluzione per non aver commesso il fatto, non essendoci stato un riconoscimento degli aggressori da parte della vittima.
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