Minacce ai figli, papà condannato

Martedì 30 Settembre 2014
UDINE - Inviava lettere minatorie, vantando un presunto credito da 100 mila euro e minacciando l'ex moglie e i figli di farsi trovare a ogni angolo se non gli avessero restituito la somma. Li pedinava, ingiuriava e minacciava di morte. Si appostava davanti al luogo di lavoro e sotto casa, riuscendo anche a introdursi all'interno. Ogni tentativo delle persone offese di sottrarsi al comportamento del marito e padre stalker era caduto nel vuoto.
Avevano anche provato a cambiare residenza. Inutilmente. Era riuscito a scovarli e a ricominciare gli atti persecutori, arrivando persino a danneggiare l'auto di uno dei figli, distruggendo la carrozzeria con un bastone. L'uomo, 58 anni, difeso dall'avvocato Luca Beorchia, è stato condannato ieri dal giudice Carla Missera a 7 mesi di reclusione e a risarcire il danno ai familiari, costituitisi parte civile con gli avvocati Massimo Borgobello e Katia Crosilla, per gli ultimi episodi, risalenti al 2012, di una serie di persecuzioni che secondo il racconto fatto in aula dal figlio sarebbero cominciate molto tempo prima. L'uomo era chiamato a rispondere anche di danneggiamenti e violazione di domicilio aggravata. Erano stati i familiari, esasperati, a presentare denuncia nel luglio 2012. Nel corso delle indagini, constatata l'escalation di violenza a cui le persone offese erano state sottoposte, testimoniate anche dalle indagini difensive dei legali Borgobello e Crosilla, il gip Daniele Faleschini Barnaba aveva applicato all'uomo la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese richiesta dal pm Elisa Calligaris.
I legali delle persone offese sperano di aver aiutato definitivamente i propri assistiti a trovare una serenità che in questi anni non erano riusciti a ottenere, senza dover ricorrere spesso all'aiuto delle forze dell'ordine.
E.V.

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