UDINE - Tutto pronto per il cambio della guardia al vertice del gruppo Giovani di Confindustria Udine. Il successore di Massimiliano Zamò verrà eletto il 19 marzo e sarà Davide Boeri, titolare della Cromo Friuli di Pavia di Udine, che è candidato unico alla successione. Dopo un industriale del Triangolo come Zamò, il testimone passerà dunque a un altro esponente del manifatturiero, un imprenditore che a soli 33 anni guida una tra le più importanti società italiane nel campo della cromatura a spessore.
Passaggio finale dei tre anni di gestione Zamò il bilancio sociale, presentato ieri a palazzo Torriani alla presenza di Marco Gay, leader nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria. Un bilancio che parla di 189 eventi organizzati, 3 missioni all'estero, 14 convegni organizzati, 14 visite aziendali, 2 bandi start up, 19 incontri con imprenditori e altri personaggi di spicco, 57 interventi nelle scuole, 2 gemellaggi, 22 consigli direttivi, 23 partecipazioni a consigli centrali a Roma e 8 a convegni nazionali, 2 partecipazioni al G20 Young. Numeri importanti, ha sottolineato Zamò, che ha sottolineato in particolare l'alto livello qualitativo delle iniziative organizzate, «nella consapevolezza - ha dichiarato - che le attività di un Gruppo come il nostro non sono mirate a obiettivi economici ma alla crescita umana, civile e professionale dei suoi aderenti e del territorio su cui agiamo».
Il bilancio sociale approvato dai giovani udinesi rappresenta un'innovazione ancora poco diffusa nell'ambito di Confindustria, tanto da rappresentare un modello anche a livello nazionale, come ha rimarcato Marco Gay. «Redigere un bilancio sociale - queste le parole del presidente - è una scelta condivisibile su cui stiamo iniziando a lavorare anche in ambito nazionale, perché riteniamo che sia importante ragionare in un'ottica di trasparenza e consapevolezza. Quella di Udine, quindi, è una best practice di cui terremo certamente conto».
Quanto alla situazione economica, per Gay esistono concrete aspettative di ripresa: «Dopo due mesi con il segno positivo davanti, credo che si possa finalmente parlare di ripartenza».
Riccardo De Toma
Passaggio finale dei tre anni di gestione Zamò il bilancio sociale, presentato ieri a palazzo Torriani alla presenza di Marco Gay, leader nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria. Un bilancio che parla di 189 eventi organizzati, 3 missioni all'estero, 14 convegni organizzati, 14 visite aziendali, 2 bandi start up, 19 incontri con imprenditori e altri personaggi di spicco, 57 interventi nelle scuole, 2 gemellaggi, 22 consigli direttivi, 23 partecipazioni a consigli centrali a Roma e 8 a convegni nazionali, 2 partecipazioni al G20 Young. Numeri importanti, ha sottolineato Zamò, che ha sottolineato in particolare l'alto livello qualitativo delle iniziative organizzate, «nella consapevolezza - ha dichiarato - che le attività di un Gruppo come il nostro non sono mirate a obiettivi economici ma alla crescita umana, civile e professionale dei suoi aderenti e del territorio su cui agiamo».
Il bilancio sociale approvato dai giovani udinesi rappresenta un'innovazione ancora poco diffusa nell'ambito di Confindustria, tanto da rappresentare un modello anche a livello nazionale, come ha rimarcato Marco Gay. «Redigere un bilancio sociale - queste le parole del presidente - è una scelta condivisibile su cui stiamo iniziando a lavorare anche in ambito nazionale, perché riteniamo che sia importante ragionare in un'ottica di trasparenza e consapevolezza. Quella di Udine, quindi, è una best practice di cui terremo certamente conto».
Quanto alla situazione economica, per Gay esistono concrete aspettative di ripresa: «Dopo due mesi con il segno positivo davanti, credo che si possa finalmente parlare di ripartenza».
Riccardo De Toma