Adescamenti di minorenni su facebook, condanna a metà

Mercoledì 23 Luglio 2014
UDINE - Avrebbe utilizzato la propria pagina Facebook per entrare in contatto con dei minori e, una volta ottenuta la loro amicizia, avrebbe chattato con loro, scrivendo delle frasi che l'accusa ha ritenuto equivoche e ambigue.
Per questo, Mauro Schiratti, 59 anni, di Majano, ex dirigente sportivo, impegnato nell'associazionismo locale, era finito a processo, con l'accusa di adescamento di minori. Ieri, come conferma la difesa di Schiratti, il giudice monocratico Andrea Fraioli, in abbreviato, l'ha condannato a 10 mesi di detenzione, convertiti in un anno e 8 mesi di libertà controllata, per solo due delle cinque ipotesi che gli venivano contestate dall'accusa, in relazione ad altrettanti minori. I due casi riguardano due ragazzini che all'epoca dei fatti avevano 13 anni per episodi che risalgono al 2012. In relazione alle altre tre ipotesi contestate dall'accusa, che riguardavano altri tre ragazzini, invece, il giudice ha assolto Schiratti con la formula perché il fatto non costituisce reato, come conferma la difesa, che era sostenuta dagli avvocati Carlo Monai e Francesca Corrias del foro di Udine. Ora, ci vorranno novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. La difesa preannuncia già la volontà di presentare appello.
I difensori alla precedente udienza avevano invocato l'assoluzione perché il fatto non sussiste o non costituisce reato, facendo leva sull'episodicità e inidoneità dei contatti fra l'uomo e gli adolescenti ai fini del concetto di adescamento di minore. Era stata proprio la difesa a chiedere che l'uomo fosse giudicato con il rito abbreviato, condizionato all'acquisizione di alcuni documenti. La difesa aveva anche depositato una perizia psicologica di parte, di Gabriella Salanitro, che escludeva la volontà di nuocere ai minori.
La pubblica accusa, con il pm della Dda di Trieste Cristina Bacer, alla precedente udienza aveva chiesto la condanna ad un anno di reclusione con pene accessorie. Nel fondare la sua richiesta, il pm aveva anche ricordato la recente condanna a 9 mesi (contro cui la difesa di Schiratti ha predisposto appello), con i doppi benefici della sospensione e della non menzione, pronunciata a maggio scorso nei confronti dello stesso Schiratti per violenza sessuale ai danni di un minore: l'uomo, in quel caso, era stato accusato di aver toccato il sedere ad un ragazzino nel 2006. Nello stesso processo conclusosi a maggio, Schiratti era stato assolto da un'analoga accusa di toccamento verso un altro minore.
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