Una novità: ora suona la sirena

Martedì 30 Settembre 2014
È la quinta volta nel giro di appena sei mesi (la seconda in soli 11 giorni) che il tribunale di Treviso deve bloccare le attività. Dopo la telefonata anonima giunta al 112 di Castelfranco nel palazzo di giustizia è entrato in funzione per la prima volta l'allarme installato nelle scorse settimane proprio per velocizzare le operazioni di evacuazione. Già alle 11 (dieci minuti dopo la segnalazione) lo stabile era stato sgomberato: magistrati, avvocati, personale amministrativo e utenti sono stati fatti uscire e indirizzati lungo via Verdi e via Appiani, in attesa di poter rientrare nella struttura. Sul posto, oltre alla polizia locale e ai carabinieri, è intervenuta un'unità cinofila dell'Arma e il nucleo artificieri che hanno provveduto alle operazioni di bonifica dello stabile interrato compreso. Come le altre volte l'allarme si è poi rivelato fasullo. E il tribunale è stato riaperto alle 13.10. Due ore e dieci minuti di blocco totale dell'attività con i soliti disagi. Tanto che la Procura passerà alle maniere forti. «Sono già partite le indagini - ha affermato il procuratore capo Michele Dalla Costa - . Siamo ottimisti sull'identificazione del responsabile al quale verranno addebitati i costi per le operazioni di controllo (l'intervento degli artificieri, dei cani e quant'altro, ndr), i costi del personale e quelli derivanti dal rinvio udienze. In più la Procura sta valutando se costituirsi parte civile». Si prevedono guai grossi insomma per il bombarolo. Il presidente del tribunale Aurelio Gatto si è detto invece sconcertato. E ha poi aggiunto: «I lavori per mettere in sicurezza il tribunale, anche grazie all'impegno del Comune, proseguono spediti. Adesso cercheremo di coinvolgere anche il prefetto per vedere chi deve sostenere le spese per il controllo ai metal detector che saranno operativi entro fine anno».

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