Tradito dalla passione per le "sue" montagne

Lunedì 31 Agosto 2015
CASALE SUL SILE - (N.D.) La sua grande passione l'ha tradito. Perché Mario Oribelli (nella foto) conduceva di solito una vita molto regolare. Era un dipendente delle poste. Per lungo tempo aveva lavorato come postino all'ufficio di Preganziol. Da qualche tempo era stato trasferito a quello di Castelfranco.
Non era sposato. Viveva solo nella casa di famiglia a Conscio, piccola frazione di Casale sul Sile. Vicino a lui abitano ancora i suoi due fratelli: la sorella Maria e Federico, che è titolare di una piccola impresa edile molto nota nella zona.
Persona riservata, forse proprio per questo Mario Oribelli preferiva i silenzi della montagna alla più caotica pianura. Una passione che condivideva anche con il gruppo degli Amici della Montagna di Mogliano.
Ma che a volte coltivava anche da solo. Era un escursionista esperto Mario, negli anni aveva percorso sentieri e ferrate di tutte le Dolomiti. Lo prova anche il fatto che quasi a 60 anni (avrebbe compiuto 59 anni il 25 settembre) si sentiva così sicuro da affrontare da solo la via normale del Pelmo. Un tracciato che non si può certo definire alpinistico, ma che non è alla portata di tutti. Sia per la sua lunghezza (circa 12 ore tra andata e ritorno se, come lui, si parte dalla Staulanza) sia per alcuni passaggi. Come quella cengia di Ball, molto esposta nel vuoto, tristemente famosa per l'alto numero di vittime che continua a mietere, nonostante alcune opere che ne hanno migliorato la sicurezza. E che purtoppo, sabato, non sono bastate a salvare la vita a Mario Oribelli.

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