Stremato al volante, poi la sbandata

Giovedì 31 Luglio 2014
La Procura della Repubblica di Venezia ha aperto un'inchiesta sul tragico incidente costato la vita a due operai trevigiani sul Passante di Mestre. L'indagine è seguita dal pubblico ministero Roberto Terzo. Nel registro degli indagati è stato iscritto il conducente del Tir, il milanese G.C. di 44 anni, che è andato a finire contro il cantiere stradale. Il magistrato ha anche incaricato lo Spisal, oltre alle forze dell'ordine presenti sul posto, di eseguire un'accurata verifica sulla scena dell'incidente per fare luce sulla dinamica e su ogni aspetto legato alla sicurezza del cantiere.
Uno degli elementi più agghiaccianti della vicenda che, se confermato, contribuirebbe anche a spiegare come sia stato possibile che l'autoarticolato abbia devastato il cantiere, riguarda le condizioni psicofisiche del conducente. Un camionista che lo seguiva a breve distanza, lo aveva visto sbandare già un paio di volte prima del disastro. Solo che non c'era nessuno sulla corsia di emergenza ed era bastato un colpo di clacson per riportarlo in carreggiata. La terza volta non è andata così e il camion, che trasportava componenti per condizionatori, è finito come un proiettile contro uno dei furgoni con la freccia lampeggiante che servono a evidenziare la presenza di un cantiere.
L'impressione è che il camionista milanese, vinto dalla stanchezza, non si sia accorto di nulla. Sull'asfalto non vi sarebbe traccia neppure di un disperato tentativo di frenata. Il colpo di sonno sembra dunque l'ipotesi più probabile e ciò che la magistratura vuole verificare, col supporto degli inquirenti, è proprio se lo spaventoso incidente sia stato determinato da questo. Anche attraverso un esame del cronotachigrafo, ovvero dello strumento che va installato obbligatoriamente sui veicoli commerciali e industriali e che registra tutti i movimenti eseguiti dai guidatori: tempo di guida, tempo di lavoro, tempo di riposo, velocità, guasti ed errori.
L'incidente di martedì è avvenuto al chilometro 377 del Passante in direzione Milano, nel tratto compreso tra Spinea e Dolo che corre parallelo a via Caltana nel territorio di Scaltenigo di Mirano. In quel punto c'erano tre mezzi della ditta De Zottis spa di Saletto di Breda di Piave. Una squadra di otto operai stava pulendo il ciglio stradale ed era arrivata ad appena 200 metri dal completamento della missione. L'autoarticolato Mercedes della ditta "La Ticino Trasporti" di Corbetta in provincia di Milano ha "saltato" il primo furgoncino, quello con la freccia luminosa che indica il cantiere, centrando il secondo mezzo. L'effetto domino ha finito per scaraventare questo secondo furgone contro la "botte" che è piombata a sua volta sul furgone aspiratore a bordo del quale c'erano le vittime, sbalzate fuori e schiacciate contro la barriera di cemento che delimita l'autostrada. Le vittime, Mauro Camerotto, 47enne di Maserada e Francesco Villaci, 29 anni di Breda di Piave, sono morte sul colpo.

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