Scale irregolari: le Fs risarciscono

Lunedì 3 Agosto 2015
"Fuori regola" le scale che portano al sottopasso ferroviario della stazione ferroviaria di Treviso che, ogni giorno, sono percorse da centinaia di utenti. La sconcertante verità è venuta alla luce grazie a una perizia eseguita dal perito industriale Amedeo Torzo, uno dei massimi esperti del settore e spesso consulente di varie Procure. Ma al centro del caso la disavventura di un docente trevigiano che, il 30 gennaio 2013, scendendo la scalinata della stazione, è caduto riportando la rottura di un tendine femorale. Una lesione seria che, oltre a richiedere un delicato intervento chirurgico, i medici hanno giudicato guaribile in 45 giorni. Al professore sono poi occorsi altri due mesi di riabilitazione per tornare a camminare normalmente.
Dopo la caduta, le cure al pronto soccorso del Ca' Foncello e l'operazione, il docente si è rivolto all'avvocato Dario Sabbadin nel tentativo di ottenere il risarcimento del danno. Il motivo? La perizia eseguita da Amedeo Torzo, dalla quale emerge chiaramente che le scale, in particolare l'ultimo gradino, non rispettano i parametri di altezza fissati dalla legge.
«L'alzata dell'ultimo gradino della seconda rampa a scendere - ha chiarito nella richiesta danni alle Ferrovie dello Stato l'avvocato Sabbadin sulla base della perizia Torzo - risulta inferiore del 28 per cento rispetto a quella omogenea dei gradini precedenti (irregolarità probabilmente conseguenza di lavori che hanno determinato l'innalzamento del pavimento del sottopasso). E largamente superiore al limite massimo di tolleranza (2 per cento) stabilito in campo edile. Proprio a causa di tale disomogeneità della scala - conclude il legale - si è verificato l'infortunio all'insegnante che si è improvvisamente e senza preavviso trovato di fronte a una irregolarità che ha sfalsato il ritmo della discesa dalla scala e la conseguente caduta».
Le Ferrovie dello Stato, per la difesa, si sono rivolte ai legali delle Assicurazioni Generali. Il risultato? Vista la perizia si è scelta la strada dell'accordo. Generali ha liquidato al docente un risarcimento di oltre 7mila euro che, aggiunto a quello di Allianz (assicurazione privata del professore), ha toccato quota 9mila euro. «Ciò che dovrebbe far riflettere è che in stazione nulla è cambiato, nonostante una perizia dica che le scale non rispettano le misure di sicurezza stabilite per legge», ha concluso l'avvocato Sabbatin.

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