Precipita dal Pelmo e muore

Lunedì 31 Agosto 2015
È precipitato dal monte Pelmo ed è morto in uno dei punti più pericolosi della cosiddetta via normale: la cengia di Ball. Il corpo del 59enne Mario Oribelli, residente in via Chiesa 45 a Conscio di Casale sul Sile, è stato individuato in un ghiaione a 300-400 metri dal rifugio Venezia. L'uomo, con ogni probabilità, è caduto già sabato, dalla cengia di Ball. Ma nessuno ha visto o sentito nulla.
La dinamica esatta è quindi ancora da ricostruire. Di certo il primo a preoccuparsi della sua sorte è stato un altro escursionista che sabato sera, attorno alle 23, ha chiamato il 118. Sabato mattina verso le 6 era partito da passo Staulanza assieme a Oribelli, conosciuto sul sentiero; avevano proseguito per un'oretta assieme, diretti entrambi in cima al Pelmo, poi si erano separati. Dopo aver raggiunto la vetta, nella discesa l'escursionista aveva incontrato Oribelli alle 15.30 circa, proprio prima della cengia di Ball. Quindi Oribelli era parecchio in ritardo rispetto alla tabella di marcia, che prevede circa 5 ore e mezzo di salita e altre 3 ore e mezzo di discesa fino al rifugio Venezia.
In apprensione, arrivato al passo, il compagno improvvisato gli aveva lasciato un biglietto sulla macchina, con scritto di fargli un colpo di telefono. Ma non lo aveva più sentito.
Così ieri mattina ha chiamato la centrale operativa del Suem di Pieve di Cadore. La quale, non avendo il numero del telefono di Oribelli, aveva controllato la sua eventuale presenza nei diversi rifugi, fino a rintracciare grazie all'intervento dei carabinieri un parente. Dal cellulare rispondeva però la segreteria. In attesa della richiesta ufficiale dei famigliari per avviare la ricerca, sono stati ricontattati tutti i rifugi attorno al Pelmo, finché, quando il mancato rientro è sembrato qualcosa di più grave rispetto a un ritardo, è scattato l'allarme, con l'allertamento delle Stazioni del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore, Val Fiorentina e Valle di Zoldo.
La prima ricognizione dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha subito fatto ritrovare il corpo senza vita di Oribelli, precipitato dalla cengia di Ball e finito sul ghiaione sottostante, a 300-400 metri dal rifugio Venezia. Recuperata con un verricello di 30 metri, la salma è stata trasportata al Venezia e lì presa in carico dai soccorritori di San Vito, che la hanno poi portata a valle alla cella mortuaria.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci