Nessun metal detector all'entrata E i carabinieri controllano le proteste

Domenica 19 Aprile 2015
VOLPAGO - (pcal) Una cinquantina tra carabinieri e poliziotti, vigilantes un po' ovunque e steward ben attenti a concedere l'accesso in sala ai soli soci. Il dispositivo di sicurezza annunciato per l'assemblea più calda degli ultimi anni c'è stato e ha funzionato in modo molto discreto. Non si sono visti i tanto temuti metal detector, ma all'ingresso qualche controllo a campione è stato fatto.
Nella sala, che nel momento di massimo affollamento è arrivata a ospitare 4mila persone, si sono viste guardie private e agenti. Un po' di tensione c'è stata all'inizio, quando il presidente Francesco Favotto ha minacciato far allontanare dai carabinieri un socio vicentino particolarmente agitato, che con un fischietto contestava ogni frase del presidente e del direttore generale Vincenzo Consoli. A un certo punto, quando un gruppetto di azionisti ha alzato un po' troppo i decibel della protesta, un paio di militari si sono avvicinati per fare da schermo. A questo si deve aggiungere un vigilante comparso alla spalle del palchetto riservato agli interventi, durante gli sfoghi più accesi: presenza però durata solo qualche minuto.
«Non ci sono stati particolari problemi -ha commentato Ruggiero Capodivento, comandante provinciale dei carabinieri- C'erano quattro o cinque contestatori nelle prime file, ma erano solo persone che stavano esprimendo la loro opinione, niente di più. Non c'è stato bisogno di portare fuori nessuno».

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