Nel quartiere dei furti torna la paura

Venerdì 1 Agosto 2014
Dopo alcuni mesi di relativa tranquillità i ladri tornano a saccheggiare il quartiere di San Giuseppe. L'altra notte, per portare via un motocoltivatore a un pensionato, hanno colpito in tre posti differenti, lungo via Aeroporto: due abitazioni e un'azienda agricola. Nel mirino dei banditi c'era il macchinario che Romeo Caltana, 74 anni, custodiva in un ricovero attrezzi dietro casa. Lo usava per coltivare l'orto. «L'avevo coperto con dei bancali e assicurato con catena e lucchetto» dice, ma non è bastato. Per portarlo via, i ladri, sicuramente più d'uno, lo hanno spinto fino alla proprietà accanto, arrivando addirittura a crearsi un ponticello con delle assi per attraversare il fossato. Arrivati nel terreno del vicino, Paolo Dotto, imprenditore agricolo di 53 anni, si sono procurati il mezzo su cui caricarlo e scappare: una Citroen Berlingo parcheggiata dietro casa. «Era la macchina intestata a mia moglie -racconta Dotto- ormai, vecchia e senza valore ma che mi serviva per lavorare». Nel bagagliaio hanno caricato, prima di andarsene, anche un altro paio di attrezzi, defilandosi senza che nessuno si accorgesse di nulla. Neppure il pastore tedesco di casa ha abbaiato. Solo ieri mattina i due furti sono stati denunciati alla polizia. Tra l'altro i ladri non hanno disdegnato di portar via, dall'auto parcheggiata fuori casa del fratello di Dotto, dei vestiti da cerimonia del figlio. Un bottino singolare, di sicuro, quello del motocoltivatore. Forse un furto su commissione. «Non è il valore dell'attrezzo in sè, quanto il gesto, che dà fastidio -aggiunge l'agricoltore- E il fatto di sapere che l'avevano di sicuro pianificato con dei sopralluoghi». «Sono andati a colpo sicuro -gli fa eco Caltana- Non siamo più padroni a casa nostra, siamo spiati, ed è davvero una brutta sensazione». Anche perché per il quartiere, già al centro delle cronache per precedenti raffiche di furti, si tratta di un triste e allarmante ritorno al passato.
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