Lo scavo restituisce altre ossa gli scheletri sono più di uno

Giovedì 23 Ottobre 2014
TREVISO - (nc) Altre ossa e frammenti di teschi. Questo quanto è stato ritrovato ieri mattina all'interno dello scavo che martedì, in via Filzi, aveva portato alla luce alcuni resti umani. Il giallo dunque si infittisce. A portare alla luce i reperti, tra cui un teschio quasi integro e probabilmente di donna, erano stati alcuni operai della Ats, impegnati nei lavori per la posa di alcune condotte. Dopo il sopralluogo della polizia e della scientifica il pm Iuri De Biasi aveva posto sotto sequestro sia le ossa che lo scavo, per ulteriori accertamenti. A svolgerli è stata ieri mattina la dottoressa Marianna Bressan, archeologa della Sovrintendenza ai beni culturali di Padova. Per ora è impossibile datare con precisione i resti: per fugare ogni dubbio non si esclude il ricorso al test del Carbonio 14. «È necessario leggere bene le sezioni di terreno per capire quando sono state posizionate le ossa, forse rigettate in uno strato di riporto -spiega l'archeologa- la fossa si trova su un dosso in una zona alta e asciutta della città. Poco tempo fa venne effettuato uno scavo a poche centinaia di metri da li, in un luogo che ha ospitato alcuni secoli fa degli insediamenti artigiani della città, ma non vennero ritrovati resti di questo tipo». La principale ipotesi è che i resti risalgano ai primi decenni del secolo scorso. Di certo, e questa è la novità principale, gli scheletri rinvenuti sono più d'uno: non si tratterebbe di un cimitero bensì, forse, di una sorta di fossa comune. In quell'area si dice nel quartiere avesse avuto sede una piccola chiesa, andata distrutta durante la seconda guerra mondiale. Anche Ats nei prossimi giorni nominerà un archeologo che seguirà i lavori sullo scavo di via Filzi: le operazioni, interrotte martedì pomeriggio, dovrebbero riprendere domani o sabato.

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