L'orgoglio Manildo se lo coccola «Sarà il custode della nostra identità»

Giovedì 3 Settembre 2015
TREVISO - (ef) È con l'orgoglio del padrone di casa che il sindaco apre le porte del rinnovato museo Bailo. «Questo luogo trasmette la dignità e il senso di comunità di un città. Il museo sarà custode dell'identità trevigiana e rappresenterà la vitalità di un secolo, il Novecento, che ha dato grandi trevigiani all'arte e alla letteratura, da Martini a Comisso e Vicenzoni». Questa la meritata elegia di Giovanni Manildo per un autunno che farà del nuovo Bailo la Gare d'Orsay trevigiana grazie anche «a quei molti privati che hanno voluto dare in comodato d'uso le opere di Martini e Rossi perchè potessero essere fruibili da tutta la cittadinanza». Alla contentezza Manildo affianca anche il doveroso ringraziamento «a chi ci ha passato il testimone: Vittorio Zanini che ha partecipato al bando europeo di 5 milioni di euro per il recupero del museo». «Chiuso dal 2003 - ricorda il direttore dei musei Emilio Lippi - il Bailo si presentava senza riscaldamento e in totale stato di inagibilità».
Il lavoro di risistemazione dell'edificio è stato seguito passo passo dall'assessore alla cultura Luciano Franchin: «Grazie ai ribassi d'asta - spiega l'amministratore - abbiamo potuto allargare in modo significativo l'intervento: così siamo riusciti a sistemare anche il giardino del chiostro e a provvedere ad un deposito sicuro delle opere che non erano previsti dal bando inziale». In più si è consolidato l'intonaco esterno e restaurato il corridoio del primo piano con il pavimento veneziano e i cassoni di legno al soffitto: «Siamo partiti bene - la sua conclusione - ma arrivati meglio». E il 14 novembre il nuovo museo ospiterà un convegno per i 150 anni dalla nascita dell'abate Luigi Bailo.

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