Il bimbo da salvare: poi lo schianto

Mercoledì 26 Novembre 2014
L'hanno trovata girata. Con il corpo rivolto verso il sedile posteriore dove si trovava il nipotino di 6 anni assicurato al seggiolino di sicurezza. Un ultimo disperato tentativo di proteggere il più piccolo della comitiva. Mentre, di fronte, incombeva la sagoma dell'Opel Insigna con a bordo la famiglia di Andrea Palazzetti, l'ultimo pensiero di Maria Rosaria Grisolia, 49 anni, è stato per il bambino. Poi lo scontro, frontale, e la carambola talmente violenta da proiettare fuori dall'abitacolo la madre Ada Francesca Buccino, 76 anni, che occupava il sedile a fianco ed è morta sul colpo. La posizione di Maria Rosaria, incastrata tra le lamiere, ma ancora viva, seppure in condizioni disperate (sarebbe deceduta qualche ora dopo), ha reso ancora più complicate le operazioni di salvataggio. Una tragedia enorme.
«Ci mancano le parole». Questo riesce a dire Emilia Rocca, moglie di Angelo Grisolia, fratello di Maria Rosaria, che abita a Isola Vicentina e nei giorni scorsi ha ospitato le due donne. «Siamo tutti distrutti dal dolore - continua- e ora penso a mio figlio appena dimesso dall'ospedale».
Tutti i particolari del terribile incidente capitato domenica sera a Costabissara (Vicenza) stanno emergendo con il passare delle ore. Da una prima ricostruzione pare che la Opel Insigna guidata da Andrea Palazzetti, 43 anni, con a bordo anche la moglie e i due figli di 9 e 3 anni, fosse impegnata in un sorpasso. Tutti è quattro hanno riportato ferite lievi.
E si fa sempre più seria la posizione dell'uomo trovato con un tasso alcolemico molto alto: 1,06 quando il limite per legge è di 0,50. Più del doppio e riscontrato quasi un'ora dopo l'incidente.
Per lui è scattata l'accusa di omicidio colposo plurimo e lesione colpose plurime. Il fascicolo è nelle mani del pm vicentino Alessandro Severi che, al momento, non ha però stabilito alcuna misura cautelare mentre ha dato il nulla osta per lo svolgimento dei funerali che si terranno a Isola Vicentina dove risiede la famiglia di Maria Rosaria e Francesca Buccino.
Non è invece stato predisposto il sequestro dei mezzi incidentati. «La dinamica di quanto accaduto è talmente chiara che, evidentemente, il magistrato non ha ritenuto indispensabile il sequestro - osserva l'avvocato Daniele Accebbi che assiste la famiglia di Francesca e Maria Rosaria - il sorpasso è stato eseguito in situazioni molto particolari, prima di una curva, sotto l'effetto dell'alcol e chi guidava aveva a bordo anche moglie e figli. Il tutto ha provocato due morti e vari feriti». Palazzetti, vista l'aggravante della guida in stato di ebbrezza, rischia adesso una condanna molto pesante: da 6 a 15 anni. Al momento è stato denunciato a piede libero e la sua auto sottoposta a fermo amministrativo. Ma tutto questo passa in secondo piano di fronte alla disperazione di una famiglia distrutta.
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