Guidò la mobile: addio a De Sena

Martedì 1 Settembre 2015
Dalla Marca fino a diventare vicecapo della Polizia di Stato. Il «superpoliziotto» e «superprefetto» Luigi De Sena era considerato uno degli investigatori più noti d'Italia. Si è spento ieri nella sua casa di Roma, dove viveva da tempo, dopo essere nato a Nola, in provincia di Napoli, 72 anni fa, ed aver girato mezza penisola per i suoi incarichi. Una carriera, di fatto, cominciata nella Marca a metà degli anni '70, da giovane dirigente della Squadra Mobile: erano gli anni del terrorismo, dell'emergere della Mala del Brenta, della prima diffusione di massa della droga.
Nel 1977, De Sena era stato trasferito alla Questura di Roma, dove, dal 1981, aveva assunto la guida della Mobile. Passato poi alla Criminalpol e all'Unità centrale informativa si erano occupato, tra l'altro, di diverse operazioni antimafia e, successivamente, della sicurezza del Giubileo del 2000. Dopo essere diventato direttore centrale per i servizi tecnico-logistici e la gestione patrimoniale del Dipartimento della pubblica sicurezza, il 19 dicembre 2003 è nominato vicecapo della Polizia e direttore della Criminalpol. All'indomani dell'omicidio del consigliere regionale calabrese Francesco Fortugno, nel 2005, è inviato a Reggio Calabria come prefetto, con la responsabilità del programma straordinario di lotta alla 'ndrangheta. Tre anni dopo aveva cominciato una nuova avventura in politica, venendo eletto al Senato nelle fila del Pd e ricoprendo anche il ruolo di vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia.
A Treviso era tornato l'anno scorso, per una rimpatriata con i vecchi colleghi della Squadra Mobile, giunti da tutta Italia. E in città vive anche il cugino Celestino, a lungo viceprimario di Ginecologia al Cà Foncello, nonchè dirigente della Protezione civile e della Croce rossa locali. I funerali saranno celebrati domani nella capitale.

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