TREVISO - (P. Cal.) Cordoglio e tristezza per la vittima dell'incidente ma anche la ferma difesa dell'Home. Purtroppo la grande rassegna di musica internazionale, nonostante le misure di sicurezza, non poteva iniziare peggio. Amedeo Lombardi, ieri mattina, ha espresso le condoglianze di tutta l'organizzazione alla famiglia della vittima ma ha anche chiarito che l'Home non va criminalizzato.
«La notizia del drammatico incidente stradale di giovedì notte ci ha profondamente addolorato - dice Lombardi - il nostro desiderio più grande è quello di far emozionare e divertire la gente. Ma quando capitano cose come queste il turbamento è reale e fortissimo». Detto questo, però, nessuno pensi di trascinare l'Home in mezzo alle polemiche. Ieri pomeriggio, sui social network, c'è stato più di qualche attacco al Festival: «Dobbiamo spendere anche una parola per chi, in queste ore, sta pesantemente attaccando l'organizzazione, strumentalizzando quanto è accaduto - continua Lombardi - . A loro diciamo che non pensiamo di meritare offese o brutte parole e riteniamo di aver fatto tutto quanto umanamente possibile per tutelare la sicurezza di tutti dentro l'area del festival, ma di fronte alla fatalità siamo impotenti». All'Home serrano le fila. Gli organizzatori fanno anche notare che, per tutta la serata di giovedì, nessuno si è presentato in stato di ubriachezza al punto infermeria allestito all'interno della Dogana. Il personale medico non ha effettuato alcun intervento. E poi ci sono delle regole ferree: «Agli stand - dicono - hanno la chiara indicazione di non servire alcol a chi si presenta troppo su di giri. Anzi: in questi casi devono allertare la sicurezza». Questo per dire che la donna-pirata della strada sarà anche stata trovata in stato confusionale per l'alcol ma non c'è alcuna prova che prima sia passata all'Home. Gli orari, secondo gli organizzatori sono sospetti: alle 23, orario dell'incidente, era ancora in pieno svolgimento il concerto principale e la manifestazione nel suo vivo. E difficilmente gli spettatori che pagano il biglietto se ne vanno prima.
«La notizia del drammatico incidente stradale di giovedì notte ci ha profondamente addolorato - dice Lombardi - il nostro desiderio più grande è quello di far emozionare e divertire la gente. Ma quando capitano cose come queste il turbamento è reale e fortissimo». Detto questo, però, nessuno pensi di trascinare l'Home in mezzo alle polemiche. Ieri pomeriggio, sui social network, c'è stato più di qualche attacco al Festival: «Dobbiamo spendere anche una parola per chi, in queste ore, sta pesantemente attaccando l'organizzazione, strumentalizzando quanto è accaduto - continua Lombardi - . A loro diciamo che non pensiamo di meritare offese o brutte parole e riteniamo di aver fatto tutto quanto umanamente possibile per tutelare la sicurezza di tutti dentro l'area del festival, ma di fronte alla fatalità siamo impotenti». All'Home serrano le fila. Gli organizzatori fanno anche notare che, per tutta la serata di giovedì, nessuno si è presentato in stato di ubriachezza al punto infermeria allestito all'interno della Dogana. Il personale medico non ha effettuato alcun intervento. E poi ci sono delle regole ferree: «Agli stand - dicono - hanno la chiara indicazione di non servire alcol a chi si presenta troppo su di giri. Anzi: in questi casi devono allertare la sicurezza». Questo per dire che la donna-pirata della strada sarà anche stata trovata in stato confusionale per l'alcol ma non c'è alcuna prova che prima sia passata all'Home. Gli orari, secondo gli organizzatori sono sospetti: alle 23, orario dell'incidente, era ancora in pieno svolgimento il concerto principale e la manifestazione nel suo vivo. E difficilmente gli spettatori che pagano il biglietto se ne vanno prima.
